L'INCHIESTA

Mercato San Severino, le molestie in casa della nonna malata

Palpeggiate dallo zio a 15 e 11 anni, la sorella più grande: «Pensavo mi abbracciasse per affetto». E lui: «Sono innocente»

MERCATO SAN SEVERINO -  Un affetto e una “confidenza” smisurati come in ogni buona famiglia, ma spesso oltre i limiti. Al punto da approfittare anche di momenti drammatici e di sconforto per mettere in atto le molestie. Le testimonianze delle due giovani vittime di presunti abusi dal compagno della zia entrano nel dettaglio del rapporto con il parente acquisito, 60enne di Mercato San Severino arrestato dai militari di Fisciano dopo la segnalazione della madre delle sorelle al Servizio Emergenza Infanzia che ha fatto partire l’inchiesta. Nell’ambito degli accertamenti della Procura di Salerno (pubblico ministero Gianpaolo Nuzzo ) gli investigatori hanno ascoltato le ragazze di 16 e 20 anni (ma i primi fatti risalgono a quando ne avevano 11 e 15) e sequestrato cellulari.

E proprio le conversazioni telefoniche e via social hanno svelato aspetti risultati decisivi ai fini della misura cautelare in carcere applicata dal gip. Se la maggior parte degli episodi avrebbe riguardato la più piccola delle sorelle, la prima ad “aprirsi” con i genitori, anche l’altra, con grande sorpresa della madre, ha scelto in un secondo momento di confidarsi, ammettendo di aver ricevuto molestie, fornendo particolari relativi a un avvenimento di diversi anni prima. Come nel 2017 quando, a casa della nonna malata (cui è molto legata), viene a trovarsi nella stessa stanza con lo zio: lui seduto su una poltrona, lei sulle sue gambe. Si consuma un abbraccio che inizialmente vorrebbe sembrare consolatorio («lo faceva mio padre per tranquillizzarmi »), se non fosse che le mani dell’adulto, dice la giovane, vanno dove non dovrebbero: sotto il maglione, verso le parti intime. Lei non ci sta e si alza di scatto. Nel frattempo arriva la zia a porre involontariamente fine a una situazione di profondo imbarazzo. Ma lei da quel momento in poi sta bene attenta a non restare mai da sola in sua compagnia.

Solo la “punta dell’iceberg” di comportamenti che si ripetevano come fossero ormai considerati naturali dall’indagato, dalle carezze ai «baci sul collo» mentre studiava. E lo stesso valeva a maggior ragione per la sorella più piccola, alla quale l’uomo in un messaggio confessava di essersi addirittura «innamorato ». Non mancano, nel materiale andato a comporre il fascicolo d’inchiesta, aneddoti più “spinti”, tra cui una giornata in spiaggia a Mercatello in cui lo zio si sarebbe abbassato il costume in acqua sotto gli occhi della nipote. Entrambe le ragazze per anni non avrebbero avuto il coraggio di rivolgersi ai genitori. Fino quando la più giovane ha iniziato a “vuotare il sacco”, innescando il meccanismo che ha portato all’apertura dell’inchiesta e infine all’arresto del 60enne, indagato per violenza sessuale aggravata. Gli accertamenti sono proseguiti per mesi allo scopo di verificare l’attendibilità delle testimonianze fornite dalle ragazze: gli inquirenti hanno dovuto infatti operare in quella “zona grigia” che separa i gesti di affetto (come all’inizio le stesse sorelle li interpretavano) da palpeggiamenti e atti che andrebbero a configurarsi come molestie sessuali.

Lo zio dal canto suo, nell’interrogatorio dal giudice, ha rigettato al mittente tutte le accuse, professandosi innocente. L’avvocato sta valutando di chiedere l’attenuazione della misura cautelare, concedendo al sanseverinese (incensurato) gli arresti domiciliari. L’alternativa è un’istanza al Tribunale del Riesame.

Francesco Ienco