L'INCHIESTA

Mercato San Severino, il primario incastrato dai colleghi medici

Al centro degli interrogatori l’uso personale di un endoscopio. Visite saltate e pazienti prenotati costretti ad andare via

MERCATO SAN SEVERINO - Visite saltate perché l’endoscopio l’aveva il professore: quattro medici in servizio nel reparto di Otorinolaringoiatria dell’ospedale Fucito di Mercato San Severino, seconda clinica universitaria, e 5 specializzanti, hanno dichiarato ai carabinieri del Nas che a causa dell’assenza del fibroendoscopio venivano rinviate le visite mediche prenotate dai pazienti. Circostanza che sarebbe legata alle decisioni del primario e docente universitario Francesco Antonio Salzano , arrestato martedì. Sono queste tra i principali elementi a sostegno dell’ipotesi investigativa che ha portato ai domiciliari il titolare della cattedra di Otorinolaringoiatria all’Università di Salerno. Il 64enne è indagato per peculato anche per l’utilizzo di questo particolare endoscopio.

Il racconto dei colleghi. Un dirigente medico in servizio nel reparto sanseverinese ai carabinieri che lo interrogavano ha affermato che il professor Salzano aveva detto loro che quello strumento indispensabile per alcune visite era un «bene di sua proprietà ». A questa dichiarazione se ne sono aggiunte altre. Un collega del dirigente interrogato ha riferito ai militari dell’Arma di non conoscere il motivo dell’assenza del fibroendoscopio, ma la sua indisponibilità era legata all’assenza del professor Salzano. Ad un altro sanitario, il docente avrebbe detto che l’apparecchio serviva a scopo didattico.

Le visite rinviate. A rispondere alle domande degli investigatori, coordinati dal pm Anna Chiara Fasano della procura di Nocera Inferiore, sono stati anche 5 specializzandi in otorinolaringoiatria. Uno di questi ricorda che aveva dovuto rinviare fibrolaringoscopie perché non era presente il docente e quindi non c’era neanche l’indispensabile strumentazione. Un altro specializzando ammette: «So che l’endoscopio lo porta il professor Salzano per cui quando lui è assente tale esame non si può fare». Stessa risposta da parte di un collega che studia per specializzarsi da otorino. E un altro specializzando aggiunge: «Nel corso dell’attività ambulatoriale abbiamo dovuto mandare via i pazienti prenotati per l’esame di fibrolaringoscopia perché l’endoscopio non era presente in ambulatorio… so che l’endoscopio lo custodisce il professore Salzano, per cui quando lui è assente tale esame non si può fare». Dichiarazioni che in questa fase di indagine supportano l’accusa nei confronti del docente che avrebbe utilizzato l’endoscopio per esami presso il suo studio e comunque per visite private.

I medici “esterni”. Le domande di carabinieri del Nas hanno riguardato anche la presenza di medici esterni all’equipe che doveva eseguire l’intervento chirurgico nelle sale operatorie e su 11 interrogati otto l’hanno affermato. In un’occasione, durante un sopralluogo dei Nas insieme al direttore sanitario dell’ospedale Fucito, fu trovato un medico esterno nell’equipe operatoria e fu allontanato. Altre domande ai medici e agli specializzanti hanno riguardato la presenza di un audioprotesista privato all’interno del reparto, confermato da tre degli interrogati.

La sospensione di primario e caposala. Il docente, sospeso ieri dall’attività assistenziale per decisioni dell’Azienda ospedaliera universitaria, è indagato anche per un’altra ipotesi di peculato, avendo intascato i soldi delle visite in Alpi (Attività libero professionale intramuraria) destinate all’Azienda universitaria. Il docente è sotto inchiesta pure per abuso ufficio e favoritismi nelle liste di attesa e con lui è finita agli arresti domiciliari la coordinatrice infermieristica del suo reparto, Francesca D’Angelo , 58enne di Castel San Giorgio, inoltre, per aver prelevato medicinali dall’ospedale per uso personale. Oggi, il docente potrà raccontare la sua verità, davanti al gip Denise del tribunale di Nocera. L’indagato è assistito dal professore Alfonso Furgiuele e dall’avvocato Giuseppe Vitiello . «I fatti sono tutti da verificare sia dal punto di vista della veridicità sia sotto il profilo dell’antigiuridicità degli stessi – ha commentato il professor Furgiuele - La vicenda sembra un po’ enfatizzata rispetto ai grossi scandali che hanno colpito la sanità italiana negli ultimi anni».

Salvatore De Napoli