I DISAGI

Mercato San Severino, «Dieci famiglie ostaggio del Solofrana»

Allagamenti a S. Angelo, residenti costretti a rifugiarsi ai piani alti delle case. Fermo dal 2010 il progetto del nuovo canale

MERCATO SAN SEVERINO - Da oltre un decennio attendono lavori lungo il corso del fiume che potrebbero scongiurare gli allagamenti. Ma il progetto non è mai decollato e ad “ogni maledetta pioggia” è sempre la stessa storia. Ennesimo grido d’allarme lanciato da un gruppo cittadini di Sant’Angelo, a Mercato San Severino, che abitano in una zona particolarmente esposta nel momento in cui precipitazioni abbondanti causano l’esondazione del Solofrana. L’ultima di una lunga serie di disavventure si è consumata martedì, quando un evento meteorico ha fatto straripare ancora una volta il fiume, con l’inondazione di terreni e proprietà private.

Una storia che si ripete per una decina di famiglie di Sant’Angelo, che quando il cielo minaccia un acquazzone temono per la loro stessa incolumità. Il corso del fiume, infatti, presenta un restringimento di circa 11 metri che, complice la pioggia, favorisce le esondazioni. Un problema per le coltivazioni, ma anche per gli allagamenti e i danni nelle abitazioni, con gli inquilini costretti spesso a lasciare i piani inferiori e rifugiarsi a quelli superiori per non correre rischi. E pensare che 11 anni fa, tramite la presidenza del Consiglio dei ministri, erano stati stanziati fondi per una serie di interventi volti alla mitigazione del rischio idrogeologico in provincia di Salerno, in cui era rientrata anche la realizzazione di un canale parallelo al letto del Solofrana, dove convogliare l’acqua in eccesso.

Il progetto ha un costo lievitato negli anni da 160mila a 210mila euro (altri 50mila furono aggiunti al piano originario dopo un sopralluogo nel 2018) e potrebbe alleviare i disagi dei cittadini, ma non è mai stato attuato, in quanto andrebbe prima conclusa una procedura di esproprio che al momento si è arenata. «È un continuo scaricabarile denuncia esasperato Salvatore Vitale , residente della zona a ridosso del Solofrana - Il problema c’è dal 2008, negli ultimi anni si è aggravato perché il letto del fiume è ostruito. Ogni volta abbiamo danni sia economici che strutturali, anche perché ultimamente la quantità d'acqua è maggiore. Il pianterreno dei fabbricati viene completamente allagato, entrano fango e detriti. È pericoloso soprattutto di notte. Il torrente - ricorda - è di competenza regionale, il Comune può intervenire solo sulla somma urgenza. Ho scritto più volte al Genio Civile e, in passato, persino al presidente della Repubblica ». Sul posto, in occasione dell’ultimo allagamento, si sono recati il sindaco di Mercato San Severino, Antonio Somma , e l’assessore all’Urbanistica, Erminio Della Corte . Il Comune ha presentato al Genio Civile diverse relazioni preliminari all’esproprio, ricevendo però altrettante istanze di integrazione. È il motivo per cui si profila una richiesta di incontro al responsabile regionale Italo Giulivo , per dare un input alla procedura. «L’amministrazione si sta attivando - sottolinea Vitale - Ogni anno dobbiamo fare una richiesta di risarcimento danni, ma se ci vanno di mezzo le persone, con chi dobbiamo prendercela? Non ce la facciamo più e non possiamo aspettare che ci scappi la tragedia».

Sulla questione Solofrana, a seguito dei disagi registrati nei giorni scorsi tra Agro e Irno, il consigliere regionale Michele Cammarano (M5S) ha presentato una interrogazione alla giunta: «L’ennesima esondazione ha messo ancora una volta in ginocchio interi quartieri dei comuni limitrofi, producendo non pochi disagi per l’interruzione dei servizi essenziali, oltre che danni a case, colture e attività commerciali. Un fenomeno purtroppo annunciato, nonostante opere recenti realizzate con l’obiettivo di evitare ulteriori fenomeni di erosione e cedimento del muro spondale del fiume. Le esondazioni continuano a ripetersi sempre in corrispondenza degli stessi tratti del canale. Dalla Regione vogliamo conoscere quali interventi siano stati predisposti, atteso che la manutenzione e il dragaggio dei canali sono competenza dei Consorzi di bonifica e che le opere di contenimento realizzate fino ad oggi si sono rivelate del tutto inefficaci ».

Francesco Ienco