IL CASO

Mercato San Severino, anziana rimane due giorni in ambulanza

Ospedali Covid pieni e niente letti al Fucito: 85enne ricoverata al Ruggi con uno “scambio” di pazienti dopo 48 ore di attesa

MERCATO SAN SEVERINO - Due giorni in ambulanza in attesa di ricevere le cure, poi viene trasferita in un altro ospedale. Il motivo? Era positiva al coronavirus e si è dovuto attendere che si liberasse un posto in una struttura spacializzata nel trattamento di pazienti di quel tipo. Un’odissea, quella di una signora di 85 anni, che racconta tutte le difficoltà della Sanità in provincia di Salerno, anche (o soprattutto) legate alla recrudescenza del contagio.

La donna, che non ha parenti e risiede in una casa di cura a Mercato San Severino, ha accusato dei malori che hanno reso necessario l’intervento del 118 dell’associazione “La Misericordia” di Siano) e il trasferimento in ambulanza all’ospedale Gaetano Fucito di Curteri. Qui però la faccenda ha iniziato a complicarsi: la nonnina era infatti risultata positiva al tampone per il Covid 19 e non poteva dunque entrare al Pronto soccorso. Il presidio sanseverinese, peraltro, non è un centro per il coronavirus, ma ha solo attive due postazioni per il ricovero temporaneo di infetti. Purtroppo in quel momento (erano le 16.35 di mercoledì) entrambe erano già occupate da persone positive. Ne è nato una sorta di “rimpallo” tra ospedale e operatori del 118 in quanto la signora era stata sì trasportata nella struttura più vicina, ma non abilitata ad accogliere utenti con il coronavirus. Sta di fatto che anche altrove (Agropoli e Scafati) i posti erano comunque esauriti. Morale della favola, la 85enne ha dovuto aspettare fino al pomeriggio di ieri (trascorse quindi circa 48 ore) per essere ricoverata. Il suo “letto”, in pratica, era diventata la lettiga. «La signora non mangia e non beve ha denunciato l’associazione “Nessuno tocchi Ippocrate” quando ancora la soluzione sembrava lontana - Un vero e proprio calvario, gli equipaggi 118 continuano a darsi il cambio sul posto, una maratona di malasanità». Su apposita segnalazione, all’ospedale di Curteri si sono recati anche i carabinieri per verificare che la donna stesse ricevendo l’assistenza di cui aveva bisogno. La matassa, peraltro, è stata sbrogliata grazie ad uno “scambio” tra il Fucito e il Ruggi: nell’ospedale di Salerno infatti, nel frattempo, un paziente ricoverato con il Covid nel reparto Malattie infettive si è negativizzato e si è deciso di portarlo a Curteri. Di conseguenza proprio a Salerno si è liberato il letto per la signora.

La vicenda solleva molti interrogativi sull’attuale gestione di una pandemia la cui fase acuta sembra alle spalle, ma che non smette di mettere a nudo i punti deboli del sistema sanitario. La sfortunata protagonista dell’episodio non è grave ed è tenuta costantemente sotto controllo. «La procedura attuata è diventata ormai prassi non solo qui ma ovunque - si evidenzia dal Ruggi - L’anziana, come hanno potuto constatare i carabinieri, ha ricevuto tutte le cure e l’assistenza necessaria ». Un grido d’allarme arriva da Luigi Memoli , direttore sanitario del Fucito: «I nostri ospedali sono continuamente sotto pressione per via del Covid che pur essendo meno letale di prima continua a condizionare l’organizzazione dell’assistenza ai pazienti».

Francesco Ienco