Salerno

Mercatini, Buongiorno Italia: «La Dda ci ascolti»

Francesco Ferrara respinge ogni accusa di inadempienza e scrive al Comune. «A venti giorni dalla chiusura degli stand non c’è ancora un contratto firmato»

SALERNO. A venti giorni dalla chiusura dei mercatini natalizi, Buongiorno Italia, vincitrice del bando di gara emesso dal Comune per l’organizzazione dell’evento, non ha ancora firmato un contratto, nè ricevuto da Palazzo di Città autorizzazioni al montaggio e alla vendita. «Praticamente rischiamo di essere tacciati di abusivismo – ironizza Francesco Ferrara, socio della onlus torinese – All’appello manca anche la mail per la conferma ufficiale dell’aggiudica, ma su questo, a essere inadempienti non siamo stati noi». Per questo, con lo scopo di evitare un ulteriore danno di immagine – dopo la revoca dell’aggiudica avvenuta a ridosso di capodanno – una settimana dopo che le casette hanno chiuso i battenti, la società ha inviato una nuova mail a Palazzo di Città, chiedendo lumi in merito ad autorizzazioni e contratti. «Ci hanno risposto che essendo inadempienti, nulla ci è dovuto», sottolinea Ferrara, che respinge ogni accusa al mittente.

A partire dalle intercettazioni finite nell’inchiesta della Dda sui mercatini e il Villaggio di Babbo Natale, che lo vedrebbero protagonista di una conversazione con un esponente politico che gli avrebbe garantito di non dover pagare nessuna tassa per l’occupazione del suolo pubblico. «Tutte fandonie. Sono pronto ad essere ascoltato dalla Direzione distrettuale antimafia e a raccontare come sono andate le cose – precisa – nonché a produrre tutta la documentazione che attesta i nostri rapporti con il Comune. La Tosap è stata regolarmente pagata il 30 dicembre, per un importo di 17.740 euro. E mai nessun politico mi ha promesso che non l’avremmo pagata». I ritardi nei versamenti, che per l’amministrazione rientravano nel pacchetto delle inadempienze precontrattuali, sarebbe stato dovuto alla mancata comunicazione, da parte degli uffici preposti, dell’importo dovuto. Ferrara ricostruisce tutto l’iter: «Il 2 febbraio protocollammo via Pec una richiesta di affidamento dei mercatini per cinque anni, offrendo in cambio la somma di 500mila euro. In pratica, come accaduto nel triennio precedente, ci siamo proposti noi, sponsorizzando Luci d’artista con un budget. Una procedura assolutamente regolare: se qualcuno ha ritenuto lesi i suoi diritti, poteva esercitarli nei sessanta giorni di tempo previsti dalla legge». Il Comune comunica a Buongiorno Italia che per il 2016-2017 la scelta è ricaduta su un bando pubblico. La onlus partecipa e si aggiudica la gara. Senza considerare che determina propedeutica all’allestimento degli stand «ci è arrivata solo pochi giorni prima del montaggio, costringendo i nostri operai a lavorare 24 ore su 24, quindi a un impegno economico maggiore», solo il 12 dicembre il Comune solelcita gli organizzatori per avere le planimetrie degli stand necessarie a calcolare la Tosap. Il 16 Buongiorno Italia risponde, allegando le informazioni richieste, insieme a tutte le Scia per l’Asl, ma il 19, sempre da Palazzo di Città arriva una nuova mail nella quale si sottolinea che la polizza assicurativa è scaduta: «Le nostre assicurazioni si rinnovano automaticamente e abbiamo prodotto immediatamente il bonifico alla compagnia – incalza Ferrara – quindi da parte nostra non c’è stata nessuna inadempienza. Poi, all’improvviso, il 20, ci arriva la revoca. Mi chiedo che senso di responsabilità abbiano avuto i funzionari a fare un’operazione del genere. Dov’è la tutela degli operatori? La nostra immagine?».

E perché tutto così in fretta, a pochi giorni dall’ultimo dell’anno? «L’inchiesta avrà sollevato dei timori. Noi non ne abbiamo e siamo pronti a dimostrarlo in qualunque momento». Intanto, in attesa della pronuncia di merito del Tar, che a fine dicembre annullò la determina dirigenziale con la quale il Comune aveva intimato agli operatori di chiudere i propri stand, Buongiorno Italia non esclude di avviare ulteriori azioni legali. Ma a Salerno non rinuncia: «L’anno prossimo parteciperemo di nuovo e sempre a testa alta. E parteciperemo per vincere».

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