IL CASO

Mercati a Salerno, scoppia la rivolta per le tariffe

L’occupazione del suolo pubblico aumentata anche del 67%, gli operatori all’attacco

SALERNO - Sono gli operatori dei mercati cittadini i primi a pagare i costi - salati - del piano di rientro messo in campo da Palazzo di Città con l’adesione al cosiddetto decreto “Salva Comuni”. Perché i rincari sono concentrati prevalentemente sulla tassa per l’occupazione del suolo pubblico con aumenti del 67% come nel caso del mercato di Pastena di via De Crescenzo, del 28% in via Robertelli, a Torrione, e del 36% nell’area mercatale di via Piave, nel rione Carmine.

Una situazione insostenibile per la categoria che ha dichiarato lo stato di agitazione. «Stanno arrivando agli operatori ambulanti presenti nei mercati le richieste di pagamento del suolo pubblico così come previsto dopo la cessazione dell’emergenza sanitaria, ma abbiamo verificato non essere in linea con quanto disposto dall’Amministrazione comunale nelle delibere di Consiglio comunale e Giunta», denuncia il vice presidente provinciale di Anva Confesercenti Salerno, Carlo Luongo, in una lettera inviata, tra gli altri, al sindaco, Vincenzo Napoli e agli assessori al Bilancio, Paola Adinolfi, e alle Attività produttive, Alessandro Ferrara.

Eleonora Tedesco

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