MALTEMPO

Mercatello, partono i controllisui palazzi a rischio per le mareggiate

Verifiche soprattutto in via Leucosia a Mercatello dove il mare sta scavando sotto le abitazioni. Progetti di barriere in mare del Comune, mentre un geologo sottolinea i pericoli

Strade allagate, sottopassi chiusi, frane e smottamenti nelle frazioni collinari, lidi divorati dalla furia dell’acqua e abitazioni messe in pericolo da infiltrazioni sempre più copiose. E’ questa la radiografia dell’ennesima giornata caratterizzata dal maltempo e dalle proteste di quanti risiedono sulla fascia costiera.
I più esposti ad un rischio concreto, annunciato da vibrazioni e microlesioni alle pareti degli appartamenti. La denuncia arriva soprattutto dagli abitanti di via Leucosia, spaventati per lo stato di salute dei propri palazzi e conseguentemente per la propria incolumità. Del resto, già qualche anno fa, una perizia del geologo Franco Ortolano confermò la presenza d’acqua salata nelle fondamenta di diversi edifici. L’assessore alla Protezione civile Augusto De Pascale si è rimboccato le maniche e, dopo aver sguinzagliato in strada i vigili urbani, per fotografare i danni causati dal maltempo al patrimonio comunale, ha richiesto agli uffici della Pubblica incolumità, un monitoraggio dettagliato della cosiddetta "zona 3", quella che cioè va dal porticciolo di Pastena al futuro Marina di Arechi. «A dicembre, dopo le prime mareggiate - ha spiegato l’assessore - ho chiesto agli uffici competenti di verificare tutti gli edifici situati in prossimità del mare. Sono stato personalmente in via Leucosia per accertarmi dei problemi denunciati, ora attendo i risultati del monitoraggio». Al dato generale della "zona 3" dovrà poi essere affiancato quello particolare del singolo edificio: «Una cosa è verificare il livello delle infiltrazioni - chiarisce De Pascale - Un’altra è capire se la staticità dei singoli edifici possa essere stata compromessa da altre cause, tipo interventi edilizi errati, così come è avvenuto per Palazzo Edilizia».
Lo sa bene Fernando Cifelli, geologo: «E’ in atto da diversi anni una tendenza all’innalzamento del livello marino per una somma di effetti naturali ed antropici - chiarisce - Stante questa situazione, la linea di riva tende a migrare verso l’entroterra». Ma l’erosione delle spiagge non è solo un problema di natura economica per gli operatori balneari. «La linea di riva è un elemento di più ampio sistema che comprende le acque sotterranee». In pratica progressivamente all’avanzare verso l’entroterra della linea di riva, avanza con la stessa intensità e velocità anche l’acqua sottostante, causando la migrazione del cosiddetto "cuneo salino", che nel sottosuolo segna il limite tra l’acqua di mare (più pesante) e l’acqua dolce (più leggera). Il tutto in assenza di un terreno roccioso che possa fungere da argine. La conseguenza è che il fronte della perturbazione energetica, causato dal moto ondoso, tende a spostarsi verso l’entroterra. Di qui vibrazioni e boati accusati dai residenti.
Fin qui la situazione generale: «Bisognerebbe poi valutare il caso specifico di via Leucosia, esaminando la struttura della zona e le condizioni dei singoli edifici - continua Cifelli - Sono almeno vent’anni che sento dire che la fascia litoranea è a rischio. So che da circa un anno esiste un piano finanziato dalla Regione. Mi auguro che diventi realtà presto». Diversa è invece la situazione di Sala Abbagnano e di parte di Giovi, dove i continui smottamenti, «sono dovuti alla natura stessa dei terreni che presentano un corpo argilloso profondo da cui derivano i dissesti». A rassicurare i residenti, l’assessore all’ambiente Gerardo Calabrese: «La difesa dell’abitato di via Leucosia è una priorità - ribadisce - Le ultime simulazioni in vasca fatte a Napoli risalgono alla settimana scorsa. Purtroppo occorre aspettare i risultati, per evitare di fare interventi fallimentari. Il sistema si basa su barriere soffolte, sotto il pelo dell’acqua, che favoriscono il ripascimento della spiaggia». La fase di studio dovrebbe essere conclusa per la primavera, mentre entro la fine dell’anno tutto dovrebbe essere pronto per dare il via libera all’esecutività del progetto.