Meno infermieri nei turni di notte È scontro al Ruggi

La direzione ritira l’ordine di servizio per il no dei sindacati La Cgil: «Vogliono risparmiare sulla pelle degli ammalati»

E' scontro al “Ruggi” sull'organizzazione del personale nei reparti, in particolare degli infermieri. Il direttore generale Viggiani ha sospeso l'ordine di servizio con cui il 1° marzo sarebbe dovuta partire una nuova turnazione notturna nel reparto di nefrologia e nella sala operatoria di ortopedia. Per nefrologia era stato disposto che il turno notturno doveva essere coperto non più con tre infermieri ma solo con due. Il terzo infermiere sarebbe passato dalla nefrologia alla medicina generale.

Per la sala operatoria di ortopedia la novità avrebbe dovuto riguardare la figura dell'operatore sociosanitario che solitamente affianca l'infermiere nel turno di notte. Secondo il piano di riorganizzazione, tale operatore non avrebbe più dovuto esserci, diventando solo “reperibile”. La portineria invece che si trova all'esterno della struttura ospedaliera, dove c'è la sbarra d'ingresso, non avrebbe più avuto la presenza del portiere di notte e quindi avrebbe chiuso.

Ma il dissenso delle rsu e delle organizzazioni sindacali ha indotto la direzione dell'ospedale a sospendere il piano prima ancora dell'entrata in vigore, almeno fino a lunedì, giorno in cui si terrà un incontro tra manager e parti sindacali.

Anche in quella sede i sindacati ribadiranno, ancora una volta, «che il risparmio e i tagli alla spesa l'azienda ospedaliera non li può fare a danno dell'assistenza e sulla pelle dei lavoratori».

«Quello proposto dal manager non è un modello adeguato - spiega Margareth Cittadino della segreteria della Cgil - Per quanto riguarda la sala operatoria di ortopedia dobbiamo ricordare che stiamo parlando di una struttura che appartiene a un Dea di terzo livello dove arrivano emergenze di ogni tipo. I reparti poi non vanno sguarniti perché tutti partecipano nello stesso modo all'emergenza e all'urgenza che rappresentano al “Ruggi” l'80 per cento dei ricoveri».

I sindacati sono insorti temendo che il piano di organizzazione del personale possa interessare tutti i reparti. «Non si può partire con una tesi ragionieristica - prosegue Cittadino - perché questa incide sulla qualità dell'assistenza. Il deficit dell'azienda ospedaliera si aggira intorno ai 16 milioni: non si può tagliare la spesa del personale perché questa ha una ricaduta diretta sull'assistenza ai pazienti».

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