«Meningite, nessun rischio di contagio»

Il paziente di Oliveto colpito dalla forma virale della malattia. I sanitari rassicurano: avviata la terapia, stop all’allarme

Migliorano le condizioni di salute dell’anziano 77enne che l’altro ieri è stato trasportato dall’ospedale di Oliveto Citra al reparto di Malattie infettive del nosocomio del “Maria Santissima Addolorata” di Eboli con una diagnosi di sospetta meningite. Sin da lunedì i camici bianchi del reparto hanno applicato alla lettera il protocollo sanitario ponendo in essere tutte quei controlli clinici che la disciplina medica prevede in questi casi: esami del sangue, rachicentesi e Tac al cranio. Dopo il ricovero la situazione è andata già migliorando: e dai risultati delle analisi di laboratorio consegnate ieri agli specialisti del reparto è emerso un quadro positivo che lascerebbe ben sperare per la salute dell’ anziano paziente. I controlli hanno escluso infatti il temibile ceppo del meningococco, indirizzando i medici su una diagnosi di sospetta meningite virale.

Ovviamente i sanitari del reparto di Malattie infettive non abbassano la guardia e stanno approfondendo il caso. Il paziente è trattato con terapia antivirale a cui sta rispondendo bene. Dunque nessun pericolo di contagio nè per la popolazione, nè per i sanitari che sono stati accanto all’uomo.

Il reparto ebolitano non è la prima volta che si trova a fronteggiare situazioni simili che da qualche tempo sembrano essere in aumento rispetto agli anni passati: «cosa che comunque non deve assolutamente indurre a nessuna forma di psicosi nè di allarmismo», affermano i medici. Dal novembre scorso, infatti, sono già tre i casi affrontati; e tutti si sono risolti positivamente per il paziente.

Le cause della meningite possono essere tante ed è proprio per questo che generalmente i sanitari sono molto cauti. Dal punto di vista medico la meningite si sostanzia in una forte infiammazione delle membrane che avvolgono e proteggono sia il cervello che il midollo spinale. La malattia anche secondo quanto riportato dal portale del ministero della Salute è generalmente di origine infettiva e può essere virale, batterica o causata da funghi. Nello specifico la forma virale, detta anche meningite asettica è quella più comune: di solito non ha conseguenze gravi e si risolve nell’ arco di 7-10 giorni; diversamente da quella batterica, più rara ma estremamente più seria, e può avere conseguenze fatali. Il rischio ovviamente diminuisce se il paziente viene ricoverato in tempi brevi e sottoposto a profilassi specifica come appunto la terapia antivirale, detta anche “terapia d’attacco”.

Il fattore che maggiormente tende a generare allarme è legato al periodo di incubazione proprio della malattia, che a seconda dei casi e del microorganismo tende a variare. Le modalità di trasmissione della meningite potrebbero avvenire sempre secondo le linee guida del Ministero attraverso il contatto con le secrezioni orali o le goccioline di saliva. La malattia è contagiosa solo durante la fase acuta dei sintomi e nei giorni precedenti l’esordio. L’ospedale di Eboli, comunque, con lo staff medico che opera nel reparto di Malattie infettive, è in grado di poter affrontare in forma continuativa qualsiasi emergenza sanitaria anche più complicata di una diagnosi di sospetta meningite di tipo virale.

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