Pontecagnano

Melinda e Deborah dopo il sì: «Siamo felicissime e vogliamo un bimbo»

Il sindaco Sica ha celebrato l'unione civile. Le due spose: «Speriamo che chi nasconde il proprio amore possa uscire allo scoperto»

PONTECAGNANO. «Siamo felicissime per questo giorno, adesso vogliamo vivere e avere un bambino»: queste le parole, rotte ovviamente dall’emozione, di Melinda Cataldo e Deborah Melella, che ieri si sono unite in matrimonio civile a Pontecagnano Faiano, nel corso di una cerimonia ufficializzata dal sindaco Ernesto Sica. Grande festa ieri mattina a palazzo di Città, alla presenza di parenti, amici, rappresentanti istituzionali (presenti anche il presidente del consiglio comunale Alfonso Gallo e gli assessori Francesco Pastore e Maria Rosalba De Vivo) ed esponenti delle associazioni che lottano per i diritti delle persone omosessuali (tra questi il presidente del circolo “Marcella Di Folco Arcigay Salerno” Ottavia Voza): le due donne, entrambe cittadine di Pontecagnano Faiano, si sono scambiate gli anelli e sono state unite dal primo cittadino picentino.

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Nel corso del matrimonio civile le due donne hanno letto una promessa d’amore che l’una ha dedicato all’altra. Senza, naturalmente, poter nascondere l’emozione: «Per noi è un giorno felicissimo, adesso vogliamo semplicemente vivere e nell’immediato futuro avere un bambino – hanno detto Melinda Cataldo e Deborah Melella – vogliamo inoltre che magari le persone che, per timore o per altro, nascondono il loro amore, possano venire fuori e dire al mondo che si amano».

Queste le parole del sindaco di Pontecagnano Faiano Ernesto Sica: «Sono orgoglioso di questa giornata che rappresenta un bel segnale di civiltà per il nostro paese e testimonia, ancora una volta, l’impegno del nostro Comune per le pari opportunità e l’uguaglianza». Sica ha aggiunto: «Le istituzioni hanno il dovere di tutelare i diritti di tutti i cittadini e di applicare quanto prevede la legge Cirinnà, che secondo me è arrivata addirittura in ritardo. Non si tratta di un attacco ai valori che riteniamo tradizionali, bensì di riconoscimenti che sono dovuti verso ogni forma d’amore».

Non sono mancati commenti in occasione della cerimonia: «Ogni persona va rispettata nella sua dignità e accolta con sensibilità sia nella Chiesa che nella società attribuendogli diritti e doveri, indipendentemente dalla propria sessualità. Nonostante ciò non esiste modo per presupporre analogie tra unioni omosessuali e il disegno di Dio sulla famiglia» ha detto il capogruppo di Moderati durantes vincunt, il consigliere di maggioranza Gianfranco Ferro.

«Auguriamo felicità alle due donne che si uniscono in vincolo civile sperando che non vogliano aggirare il divieto di adozione» è stato il commento di Raffaele Adinolfi, coordinatore regionale del Popolo della famiglia. Adinolfi ha inoltre criticato il sindaco Ernesto Sica: «Dispiace la scelta del primo cittadino di enfatizzare con toni entusiastici ed orgogliosi l’evento (orgoglioso di che cosa?), dispiace che il primo cittadino non si limiti a registrare la volontà i due persone dello stesso sesso di vivere insieme, ma di fatto legittimi l’idea di celebrazione».

Sull’unione civile tra le due donne si è espresso in maniera più approfondita anche don Gerardo Bacco, parroco della parrocchia di Sant’Antonio a Pontecagnano Faiano: «Per la Chiesa il matrimonio è solo tra uomo e donna – ha sottolineato– Ogni persona, indipendentemente dal proprio orientamento sessuale, va rispettata nella sua dignità e accolta con rispetto, evitando ogni ingiusta discriminazione. Tuttavia, le nozze tra persone della stesso sesso non sono approvate da Dio e dalla Chiesa. La Chiesa cattolica quindi continua a essere contraria ai matrimoni gay. Forse qualcuno ha frainteso le parole pronunciate da papa Francesco. Il papa, infatti, non ha mai parlato di riconoscimento o di equiparazione, bensì di rispetto e accoglienza. La stessa accoglienza e lo stesso rispetto ai quali sono chiamati gli esponenti della politica – ha concluso don Gerardo Bacco – L’equiparazione alle nozze è inopportuna e inutile mentre la stepchild adoption è inammissibile».

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