chiude anche eboli

Melchionda: «Le conseguenze ora saranno ingovernabili»

EBOLI. Anche la sede distaccata del tribunale di Eboli è stata cancellata dal decreto approvato ieri pomeriggio dal consiglio dei ministri: sarà accorpata al tribunale di Salerno. Una decisione che...

EBOLI. Anche la sede distaccata del tribunale di Eboli è stata cancellata dal decreto approvato ieri pomeriggio dal consiglio dei ministri: sarà accorpata al tribunale di Salerno. Una decisione che lascia l’amaro in bocca al sindaco Martino Melchionda: «È un tuono durante la tempesta - dice il primo cittadino con una metafora - una decisione del genere porterà disagi in tutta la provincia di Salerno, non solo ad Eboli. È una cosa del tutto sbagliata, le conseguenze saranno ingovernabili, la giustizia subirà un duro colpo».

Melchionda è scosso dalla decisione: «Mi chiedo come possano accorpare Eboli a Salerno. Eppure con manifestazioni e consigli comunali e insieme ai magistrati ed all’associazione forense “Valle del Sele”, abbiamo segnalato più volte i numeri di Eboli che sono addirittura da sede autonoma».

Infatti sono stati convocati ben due consigli monotematici con i senatori e gli onorevoli oltre che con i rappresentanti dei 34 comuni della zona, l’ultimo lo scorso mese, ed inoltre una proposta dettagliata è stata inviata dalla “Valle del Sele” per stimolare il governo a fare marcia indietro. Per non parlare del tentativo in extremis del senatore ebolitano Franco Cardiello, promotore due settimane fa di una mozione parlamentare proprio per scongiurare la chiusura di Eboli e di Sala Consilina.

Invece ieri pomeriggio è arrivata «la doccia fredda - aggiunge Melchionda - comunque andremo avanti affinché rinsaviscano, il governo non può cancellare 221 sezioni. Al momento sono molto indignato per quanto accaduto, mi auguro che invece un governo politico a breve possa rivedere il tutto e scongiurare la chiusura delle sezioni e dei tribunali, che lavorano sodo e soprattutto con personale ridotto all’osso. Nel frattempo continueremo nella lotta, non ci fermeremo, perché non è possibile che possano chiudere Eboli e Sala Consilina».

Antonio Elia

©RIPRODUZIONE RISERVATA