Mega statua, intesa tra i sindaci

Monumento a San Pio, patto tra Prignano e Ogliastro: «Non metteremo un euro»

OGLIASTRO CILENTO. Chiusa la campagna elettorale con la rielezione a sindaco di Ogliastro Cilento di Michele Apolito, si riaccendono i riflettori sul progetto della faraonica statua dedicata a Padre Pio. A farlo ritornare d’attualità è il protocollo d’intesa che il vicino comune di Prignano Cilento si prepara ad approvare nel consiglio previsto per questa settimana con l’Ente ogliastrese. Tra i due Palazzi di Città cilentani ne era già stato siglato uno circa due anni orsono, ma l’attuale ha subito sostanziali e fondamentali modifiche.

«Tra le differenze – spiega il sindaco di Prignano, Giovanni Cantalupo – ce n’è una molto importante per il nostro comune. Grazie a questo nuovo accordo ogni onere relativo al progetto e all’eventuale realizzazione della statua dedicata a San Pio sarà a carico di Ogliastro». Nessun tipo di esborso economico, quindi, per l’ente guidato da Cantalupo che sottolinea l’importanza del progetto al fine di «poter creare un indotto economico basato sul turismo religioso di cui – assicura – godrà anche Prignano data la vicinanza ad Ogliastro».

Nelle idee dell’amministrazione ogliastrese c’è una faraonica statua raffigurante il Santo, alta circa 80 metri, che sorgerà su una collina al confine tra i due comuni. L’idea aveva scatenato le feroci polemiche di una piccola parte della popolazione di Ogliastro, tra cui l’agguerrito parroco, ed era anche approdata su giornali, televisioni, radio ed altri media sia nazionali che internazionali mentre Apolito l’ha sempre difeso a spada tratta, rivendicandone l’importanza dal punto di vista strategico. A sostenerlo la maggior parte dei concittadini e l’alleato della vicina Prignano i quali hanno colto l’importanza in chiave turistica dell’opera. Il progetto era stato accantonato in vista delle elezioni, rivelatasi una formalità per il vincente Apolito, ma ora può ripartire a pieno regime. L’intenzione del rieletto sindaco è quella di creare un’economia basata sul richiamo turistico che la statua porterà.

Arturo Calabrese

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