Medicinali salvavita introvabili I farmacisti incalzano le aziende

I grossisti dirottano le specialità all’estero, per guadagnare di più. Pazienti preoccupati, le ultime segnalazioni arrivano dai diabetici di Nocera

I farmacisti non vogliono dire quali siano, «per evitare resse» (!). Tanto, osservano, «le persone lo sanno bene» che alcuni medicinali salvavita scarseggiano nei punti vendita. Appunto. Si parla dell’insulina, per esempio. Infatti, l’ultima segnalazione arriva dall’associazione diabetici di Nocera Inferiore. Ma anche antitumorali, eparine, antipsicotici, anticoagulanti e broncodilatatori possono rientrare nell’elenco dei “ricercati speciali”. E cosa fa, l’ammalato che non trova i rimedi sotto casa? «Comincia a girare, magari seguendo un tam-tam, sperando di avere maggior fortuna». Aggiungiamo i nostri auguri, con la precisazione che stavolta non c’entra un contenzioso. Stavolta il problema nasce dagli orientamenti commerciali. Nel mirino alcuni produttori e soprattutto grossisti e farmacisti esportatori. I quali hanno allargato gli orizzonti dei profitti. Come ha spiegato il deputato Gianluigi Gigli in parlamento, «acquistano farmaci in Italia, approfittando dei prezzi bassi, per rivenderli all’estero». L’ignobile speculazione del mercato parallelo produce elevate plusvalenze.

Il fenomeno ha cominciato a palesarsi un anno fa. Il primo allarme arrivò da Salerno. Nel frattempo, mentre il ministro Beatrice Lorenzin annuncia provvedimenti e altri politici chiedono una concertazione europea, determinati pazienti continuano a incrociare le dita e gli esercenti coscienziosi devono sudare alquanto, auspicando che qualche deposito italiano possa mandare almeno i tre o quattro pezzi per fronteggiare il fabbisogno immediato. Così, spesso, i prodotti specifici appaiono a intermittenza, prima qua e poi là. Una situazione ignobile. Allora, che fare?

I farmacisti salernitani più attivi seguono una procedura urgente, chiedendo le specialità direttamente ai produttori. «Sono già state inviate delle lettere alle case farmaceutiche con l’invito di comunicare, entro due giorni, i recapiti presso cui è possibile effettuare ordini». Le notizie sono state trasmesse anche al ministero della Salute e all’Agenzia italiana del farmaco, «affinché possano prendere provvedimenti nei confronti di quelle aziende che non daranno seguito alla richiesta».

Federfarma Salerno, informando della nuova strategia, aggiunge che «non intende restare a guardare e non esclude, oltre a rendere noti i nomi delle aziende che non aderiranno alle sollecitazioni, un ricorso alle vie legali pur di assicurare la normale distribuzione». Il presidente provinciale Marcello Conte conferma che «mancano dal normale canale distributivo alcune specialità salvavita per le quali in commercio non risultano essere presenti farmaci equivalenti o bioequivalenti». La situazione è stata analizzata dalla commissione ad hoc istituita all'inizio del 2013: «Ci eravamo accorti - racconta il coordinatore Dario Pandolfi - che i grossisti non ci rifornivano di alcune specialità. Federfarma decise di istituire un gruppo di lavoro e, grazie alla collaborazione di tutti i colleghi, elaborammo un elenco di medicine mancanti. Scattò l’allarme e questo consentì alle altre province e regioni di seguire il nostro esempio».

Speriamo che diventino un modello anche le aziende che si sono già attivate.