Medici strapagati, la replica del sindacato

«Nell’Asl milanese non sono compresi i presidi ospedalieri che fanno parte delle Aziende campane»

«Per fare questi tagli ci vogliono gli attributi che questo governo non ha, è più facile spremere i soliti padani». Così Roberto Maroni aveva commentato, su Facebook, un articolo del quotidiano “Libero”, chiedendo a Mario Monti di tagliare l’Asl di Salerno che ha «15 volte» i dipendenti di Milano. «Monti a casa, prima il Nord», aveva scritto il segretario federale della Lega Nord. A contestare il report del quotidiano nazionale, che aveva confrontato i “numeri” dell’Asl salernitana (2839 dipendenti per un costo complessivo dei dirigenti medici al 2011 di 241 milioni di euro) e quelli della Milano 1 (209 dirigenti medici al costo di circa 15 milioni di euro), è il sindacato italiano medici. «I dipendenti dell’Asl di Milano 1 sono molto di meno di quelli di Salerno a parità di numero di abitanti da servire. Ebbene l’affermazione è falsa, in quanto nell’Asl milanese non sono compresi i presidi ospedalieri che invece sono compresi nelle Aziende sanitaria locali campane - precisa in una nota il segretario regionale Antonio Mignone - Anzi i presidi ospedalieri milanesi hanno ulteriori e propri direttori generali. Ma la cosa assume contorni ancora più paradossali in quanto l’ex commissario Bortoletti (piemontese) affermava invece che c’era una grossa carenza di personale deliberando addirittura mobilità in entrata per centinaia di persone». Lo squilibrio denunciato da “Libero”, secondo il sindacato dei medici, non sarebbe dunque così eclatante. Il reportage rivelava invece un confronto impietoso tra due realtà talmente opposte da confermare l’ipotesi di un Paese che viaggia su un doppio binario. Tra le anomalie si riferiva anche di un anatomo patologo del Distretto 54 che ha incassato 700mila euro in un anno, pari a 72 ore di lavoro al giorno e di un medico del servizio Igiene che era arrivato ad uno stipendio complessivo di 120mila euro attraverso le voci aggiuntive contenute in una generica chiamata “altro”.

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