Medici alle urne con una lista unitaria Restano i malumori 

Scontata la conferma di D’Angelo dopo la rinuncia di Crisci L’escluso Di Gregorio: «Sarà l’Ordine di primari e professori»

I medici salernitani arrivano con una lista unitaria al rinnovo del Consiglio dell’Ordine. Si vota da domani mattina a lunedì sera, e la conferma del presidente Giovanni D’Angelo è scontata. Con lui entreranno nel consiglio direttivo gran parte degli uscenti, ma per la prima volta non sarà candidato in presidente emerito Bruno Ravera, che alle scorse elezioni tirò la volata a D’Angelo è stavolta ha deciso di farsi da parte.
Non ci sarà nemmeno l’annunciata lista antagonista del neuropsichiatra Antonello Crisci, che ha fatto un passo indietro ottenendo la candidatura, nella compagine di D’Angelo, dei medici Antonio Apolito (primario di Medicina d’urgenza all’ospedale di Vallo della Lucania) e Angelo Gerbasio (già direttore sanitario del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona). «Ho sempre ritenuto che, nel momento in cui si partecipa ad organi istituzionali, l’interesse non deve essere mai personale ma quello della collettività – spiega Crisci – Nel momento in cui il presidente D’Angelo ha concordato su alcuni punti del mio programma ho ritenuto che fosse necessaria, per la realizzazione dello stesso, l’unità della classe medica salernitana. In ogni caso le nostre proposte programmatiche saranno garantite dai candidati Antonio Apolito ed Angelo Gerbasio». L’inserimento dei loro nomi ha comportato l’esclusione di qualche uscente. E non tutti l’hanno presa bene. «Mi rammarico – commenta Crisci – che qualche collega si sia risentito per non essere stato ricandidato, ma ciò non fa altro che confortarmi nella scelta di rinunciare ad una “poltrona” e di pensare esclusivamente al futuro della classe medica».
A mettere nero su bianco lo scontento per le modalità con cui è stata composta la lista unitaria è stato Luigi Di Gregorio, medico di base e consigliere uscente. In una lettera indirizzata ai colleghi, ha precisato di avere accettato di fare spazio «certo che fosse comunque tutelata la rappresentanza territoriale e di categoria» e di essere invece rimasto deluso. Nella lettera parla di «ridimensionamento della medicina del territorio» e di «emarginazione assoluta del Sud della provincia» in favore di una visione politico-sanitaria Salernocentrica. E incalza: «Sarà l’Ordine dei primari, dei direttori, dei professori... Non sarà più l’Ordine in cui competenze, specificità e appartenenza territoriale convivevano in un equilibrio mirabile che solo lo spessore intellettuale ed umano di Bruno Ravera sapeva garantire».
È in questo scenario di compattezza da un lato e malumore dall’altro che da domani sono chiamati alle urne circa 7.100 iscritti all’albo dei medici e 1.000 iscritti all’albo degli odontoiatri. La votazione è indetta in seconda convocazione e perché sia valida basterà che a votare sia anche solo un decimo degli aventi diritto. Il seggio sarà aperto domani alle 8.30 nella sede dell’Ordine in via Santi Martiri 31 e si voterà per tre giorni fino alle 21. Poi, tra lunedì sera e martedì mattina, sarà ufficializzato l’esito.
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