Medici al lavoro “armati” di spray al peperoncino 

La scelta del personale del Centro di igiene mentale dopo l’aggressione «È la soluzione giusta, non abbiamo il porto d’armi e dobbiamo difenderci»

A lavoro con lo spray al peperoncino. È la scelta effettuata ieri mattina da alcuni medici e infermieri del Centro di igiene mentale di Eboli. I medici e il personale dell’Asl di San Giovanni vivono infatti nel terrore di un’aggressione. In attesa che si muovano le istituzioni e le autorità competenti, i medici ebolitani hanno acquistato lo spray al peperoncino. «Non è un gesto folkloristico, ci dobbiamo difendere. Non avendo il porto d’armi, non possiamo utilizzare una pistola. Lo spray al peperoncino è la soluzione più giusta. La nostra sensazione è che chi debba intervenire, non ha capito la gravità della situazione».
Sindaco, forze dell’ordine, procura, prefetto. I medici non fanno distinguo, chiedono garanzie per la loro incolumità. I sanitari sono stati minacciati domenica scorsa da un pregiudicato ebolitano, noto per la sua violenza perpetrata ai danni delle forze dell’ordine, dei commercianti e ora anche dei medici. Tra le vittime recenti c’è la consigliera comunale, Teresa Di Candia. L’azione minatoria è avvenuta durante il turno di lavoro, per questo i medici hanno deciso di munirsi di spray per l’autodifesa. Il malvivente ha urlato frasi intimidatorie irripetibili e potrebbe tornare nella struttura di San Giovanni in qualunque momento.
Il Centro di igiene mentale è in una posizione isolata, non c’è vigilanza armata, non ci sono misure che possano dissuadere i malintenzionati. I medici conoscono bene la violenza del pregiudicato, che hanno avuto in cura. Il pregiudicato non si è limitato a lanciare minacce ma ha tentato anche di incendiare l’auto dell’Asl, appiccando il fuoco a un cartone sistemato sotto la vettura. L’incubo continua. Per i sanitari minacciati domenica mattina ma anche per i commercianti ebolitani. La paura coinvolge i vigili urbani, finiti in passato nel mirino del pregiudicato. «Spero che qualcuno non si auguri la mia morte, prima che si decida a intervenire e fermi questa persona», protestava giorni fa Cristian Macedonio, proprietario dell’autoscuola.
Ieri mattina il primario del Cim di Eboli ha presentato una denuncia ai carabinieri. Per ora si procede con l’accusa di minacce. Il commerciante dell’autoscuola Flavia potrebbe invece già presentare una querela per stalking, reato che prevede anche l’ipotesi dell’arresto.
Francesco Faenza
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