la testimonianza

Mecacci tre ore dal pm Lunedì tocca a Valiante jr

SALERNO. Nella stanza del sostituto procuratore Montemurro, il coordinatore nazionale dell’area Cuperlo, Patrizio Mecacci, entra che sono le 10.30 di ieri mattina. Ne uscirà che sono già passate le...

SALERNO. Nella stanza del sostituto procuratore Montemurro, il coordinatore nazionale dell’area Cuperlo, Patrizio Mecacci, entra che sono le 10.30 di ieri mattina. Ne uscirà che sono già passate le 13, dopo una deposizione di quasi tre ore nella quale si è partiti dai meccanismi del tesseramento e dei congressi per arrivare alla denuncia di brogli che la componente ha inviato ai garanti nazionali del partito chiedendo l’annullamento delle “convenzioni” nei circoli di tutta la provincia, cioè delle votazioni con cui gli iscritti al Pd hanno scremato la rosa dei candidati alla segreteria nazionale da sottoporre alle primarie e, soprattutto, hanno disegnato i nuovi rapporti di forza interni al partito. A Salerno, forte della giravolta del sindaco Vincenzo De Luca, Matteo Renzi ha stravinto, ma per i cuperliani i numeri sono falsati: troppe tessere, troppe pressioni, persino qualche risultato di circolo decretato senza neanche contare le tessere. «Ho confermato al magistrato tutte le dichiarazioni già rilasciate alla stampa nei giorni scorsi – dichiara Mecacci prima di infilarsi in ascensore e lasciare il Tribunale – Ho parlato di tutte le segnalazioni di anomalie che ci sono arrivate dai nostri rappresentanti di lista in questo territorio e delle quali abbiamo investito il partito nazionale». Già domenica il coordinatore dei cuperliani aveva spiegato che al comitato centrale erano state segnalate da Salerno «situazioni assolutamente fuori dal controllo democratico». Ieri mattina ha ribadito agli inquirenti che quele denunce avevano trovato riscontro, tanto da essere inviate a Roma.

Non avrebbe parlato, però, di presunti coinvolgimenti di esponenti della criminalità organizzata: «Sulle tessere ho spiegato come funziona il meccanismo delle iscrizioni e quello dei congressi. Perché l’inchiesta è affidata all’Antimafia? Io non lo so». (c.d.m.)

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