Mazzette, chiesti 9 anni per la Santoro

L’ex sottufficiale della Forestale accusata di aver concusso una decina di imprenditori. Anche il Ministero parte civile

CAPACCIO. Forestale e mazzette: 9 anni per Marta Santoro. Questa la richiesta di condanna formulata dal pm Maurizio Cardea durante l’udienza con rito abbreviato tenutasi ieri al tribunale di Salerno. Il gup Donatella Mancini ha rinviato l’udienza al 20 febbraio per la discussione della difesa. Ieri sono state ascoltate anche le parti civili, una decina, tra cui il ministero delle Politiche Agricole e Forestali, costituitosi attraverso l’Avvocatura dello Stato, e gli avvocati Carbone e Concilio.

Nella stessa giornata è stata discusso dinanazi ai giudici del Tar di Salerno il ricorso contro la misura di sospensione cautelare dal lavoro assunta lo scorso settembre sia nei confronti della Santoro che di suo marito Antonio Petillo. Entrambi hanno contestato la legittimità del provvedimento. I giudici amministrativi hanno trattenuto la decisione, che sarà resa nota nei prossimi giorni.

Il prossimo 20 febbraio, in sede penale, toccherà quindi alla difesa della Santoro, costituita dai legali Antonio Zecca, Antonello Natale e Angela Nigro. Tre i procedimenti a carico dell’ex sottufficiale, due dei quali unificati. Il procedimento con rito abbreviato, è stato accorpato a quello riguardante il lido “Nausica”.

L’ulteriore accusa mossa nei confronti dell’ex comandante della Forestale di Foce Sele, è di millantato credito per la quale dovrà affrontare un ulteriore processo. A chiedere il rinvio a giudizio della Santoro, a carico della quale è in corso il procedimento giudiziario per il giro di mazzette, è stato il pm della Procura di Napoli, Lucia Esposito. Il provvedimento fa seguito all’accusa di millantato credito nei confronti del sostituto procuratore della Procura di Salerno, Roberto Penna, parte lesa. L’iter giudiziario è seguito dalla Procura napoletana per una questione di competenza territoriale, considerato che Penna è uno dei magistrati della Procura di Salerno.

Dalle indagini condotte dal pm Cardea, titolare dell’inchiesta salernitana, invece, è emerso che l’ex sottufficiale, come raccontato dagli imprenditori vessati, millantava conoscenze di un certo spesso e amicizie importanti sia negli ambienti della Procura che in ambito politico. Gli imprenditori hanno sostenuto di aver avuto richieste o versato delle somme di denaro alla Santoro.

Tra le istanze di risarcimento avanzate, anche quella del ministero delle Politiche Agricole e Forestali per il danno dell’immagine arrecato. Concussione tentata e consumata i reati contestati dall’accusa. L’articolata fase investigativa si è avvalsa di intercettazioni che hanno costituito elementi di prova nel ricco fascicolo prodotto dalla Procura salernitana. II rito abbreviato per è giunto dopo il mancato patteggiamento, non avendo l’accusa accettato la richiesta della difesa di una condanna al di sotto dei 5 anni.

Angela Sabetta

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