“Mazzette” al Tribunale Impiegato ancora nei guai 

L’ufficiale giudiziario di Vallo della Lucania è anche accusato di falso e corruzione Ieri il gip ha convalidato l’arresto in flagranza notificandogli una nuova ordinanza

VALLO DELLA LUCANIA. Nuovi guai giudiziari per Carmine Testiera, l’ufficiale giudiziario del tribunale di Vallo della Lucania arrestato la scorsa settimana con l’accusa di concussione. Nella mattina di ieri il gip del tribunale vallese ha convalidato l’arresto in carcere ma, contemporaneamente, l’autorità giudiziaria ha notificato all’arrestato un’ulteriore misura cautelare per falso ideologico e corruzioni in atti giudiziari.
Si tratta di un provvedimento scaturito dalle indagini che i carabinieri della locale compagnia, diretti dal capitano Mennato Malgieri, avevano avviato già da alcuni mesi. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il funzionario infedele, abusando della sua carica, avrebbe costretto diverse persone a consegnargli periodicamente somme di denaro in occasioni di procedure immobiliari, attestando successivamente anche fatti non veritieri. Insomma la posizione di Testiera si complica terribilmente.
La scorsa settimana i carabinieri lo pizzicarono mentre riscuoteva nel proprio ufficio un “regalo” di 50 euro per sollecitare un atto di pignoramento. Poi, ieri, l’ennesima tegola giudiziaria che vede indagato il funzionario anche per altre procedure di esecuzione di pignoramento.
Testiera, 52 anni, originario di Ascea, era già indagato da alcuni mesi per abuso d’ufficio per aver favorito durante una procedura di pignoramento una ditta della zona. Lo scorso mese di dicembre i carabinieri perquisirono il suo ufficio e al termine delle verifiche sottoposero a sequestro l’intera stanza all’interno del Palazzo di Giustizia con all’interno centinaia di pratiche di esecuzioni di pignoramento. L’ufficiale giudiziario prima di essere arrestato risultava iscritto sul registro degli indagati per danneggiamento e abuso d’ufficio aggravato, in concorso con un’altra persona. In particolare, secondo l’accusa, nel corso di un’esecuzione di pignoramento, avrebbe danneggiato il lucchetto di un cancello di un terreno privato per agevolare lo sversamento sull’area di numeroso materiale edile di risulta per l’allargamento di una strada gravata da servitù di passaggio.
Da allora il funzionario è finito sotto la lente degli inquirenti che in questi mesi lo hanno monitorato costantemente. Su ordine dell’autorità giudiziaria fu perquisita anche l’abitazione del funzionario. Sulla vicenda gli inquirenti non si sono mai sbottonati troppo ma da voci di corridoio, nel corso delle perquisizioni, sarebbero stati rinvenuti molti documenti ritenuti “sospetti” che sono tuttora al vaglio della magistratura.
Vincenzo Rubano
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