Maxi sequestro di 150 chili di marijuana 

Arrestati padre e figlio che nei terreni di Pagani e Gragnano affiancavano la produzione illecita a quella di ortaggi

Coltivavano ortaggi e marijuana in grandi quantità, i due agricoltori ammanettati in un’operazione congiunta della polizia, con uomini dei commissariati di Castellammare di Stabia e Nocera Inferiore a chiudere il cerchio con il sequestro di un quintale e mezzo di stupefacente. In manette sono finiti Pietro Buononato, 70 anni, e il figlio Antonio, 35, accusati di produzione ai fini di spaccio di stupefacenti, con il “raccolto” pronto a rifornire le piazze di spaccio dell’area stabiese e dell’agro nocerino.
L’operazione antidroga è scattata in sinergia tra le Questure di Napoli e Salerno, partendo da Pagani: qui i poliziotti hanno individuato in via Perone un fondo agricolo con 21 serre, una delle quali adibita alla coltivazione di marijuana e successivamente gli agenti stabiesi arrestavano i proprietari del terreno, rinvenendo a loro volta oltre quindici quintali e mezzo di sostanza stupefacente. All’interno della serra venivano rinvenuti ben 60 arbusti di marijuana, alti oltre un metro e ottanta, per un peso di oltre 120 chilogrammi, mentre in una casa colonica, suddivisa su due piani spuntava un fucile calibro 16, illegalmente detenuto, con il sottotetto utilizzato per consentire l’essiccazione delle piante.
Gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione di Pietro Buononato a Gragnano, rinvenendo e sequestrando oltre un quintale e mezzo di marijuana, suddivisa in migliaia di piante conservate in due celle frigorifere, del tipo per la conservazione di ortaggi e fiori da commercializzare, ritrovando 4 buste in cellophane, contenenti oltre un chilogrammo di foglie già essiccate, pronte per la commercializzazione sulle piazze di spaccio, 8 stufe a ventola, utilizzate per l’essiccazione della sostanza stupefacente, nonché materiale idoneo per la coltivazione e il confezionamento della sostanza stupefacente, tra cui bilancini di precisione, coltelli, buste di plastica. Sul posto è poi arrivato anche il figlio.
Nel corso degli accertamenti i poliziotti accertavano che il contatore idrico era collegato alla rete di distribuzione ma fungeva solo da contalitri, mentre il contatore elettrico era stato manomesso con un magnete che rallentava la reale contabilizzazione di energia utilizzata. Ancora, i poliziotti hanno anche sequestrato 3 telefoni cellulari, 4 autovetture, varie carte di credito e assegni, completando il quadro della fase iniziale del lavoro. Padre e figlio sono stati arrestati in quanto responsabili, in concorso tra loro, del reato di produzione e traffico di sostanza stupefacente: il raccolto parallelo, prodotto contemporaneamente alla regolare e avviata produzione di ortaggi, era destinato a inondare le aree di riferimento per il mercato inesauribile dei consumatori, integrando in modo lucroso e remunerativo l’attività agricola lecita. La pista per completare il sequestro è stata intercettata e seguita dagli uomini della polizia di Nocera Inferiore, diretta dalla dirigente Giuseppina Sessa: dall’accertamento a Pagani è partito il lavoro di ricostruzione dei responsabili, con le serre e i terreni sull’asse Pagani-Gragnano, fino ad arrivare ai due uomini titolari dell’attività, impegnati nel lavoro agricolo illecito, entrambi arrestati.
Alfonso T. Guerritore
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