Maxi evasione fiscale Confiscati 600mila euro

Un noto imprenditore edile e i familiari nel mirino per un giro di fatture false I finanzieri mettono i sigilli ad alcuni immobili a Padula e Camisano Vicentino

PADULA. I finanzieri della Tenenza di Sala Consilina hanno confiscato, su disposizione del Tribunale di Salerno – Sezione Misure di Prevenzione Patrimoniali - immobili per un valore di 600mila euro a un noto imprenditore edile di Padula e al suo nucleo familiare. L’imprenditore è il legale rappresentante di sei aziende operanti nella provincia di Vicenza. Gli immobili “sigillati” sono ubicati nei comuni di Padula e Camisano Vicentino, in provincia di Vicenza.

L’attenzione delle Fiamme Gialle di Sala Consilina e dei Finanzieri di Vicenza, supportati dallo Scico di Roma, si è concentrata su un gruppo di 6 società che, nel corso degli anni, con artifici contabili e false fatturazioni, hanno inquinato i bilanci. Le aziende sottoposte a indagini hanno fatto emergere costi fittizi per oltre 25 milioni di euro per ottenere un illecito risparmio di Iva per 5 milioni, oltre ad un’evasione di Irap di 1,4 milioni.

La frode fiscale aveva consentito l’accumulo di un cospicuo “tesoretto”, ma la rilevante sproporzione dei redditi dell’imprenditore e del suo nucleo familiare non è sfuggita agli esperti del Fisco, che non si sono fatti irretire dai tentativi di fittizia intestazione dei beni immobili ora confiscati dalla Finanza su ordine della magistratura salernitana, che ha accolto la richiesta del pm della Procura di Lagonegro.

La misura di prevenzione patrimoniale è stata resa possibile solo grazie ad un duro e incessante lavoro sinergico della magistratura e della Fiamme Gialle, conseguito a una vera e propria “battaglia” processuale che ha visto condannare i due coniugi responsabili del progetto criminoso.

Nella vicenda penale 6 delle 7 persone coinvolte sono state condannate in primo grado. L’unico a cavarsela con l’assoluzione è stato un 44enne di Padula per il suo ruolo estremamente marginale.

Il sequestro è frutto di un’altra vicenda parallela scoperta nel 2012 sempre dalle Fiamme Gialle di Sala Consilina quando fecero venire alla luce una ingente evasione fiscale, pari a 95 milioni. Nei guai in quella circostanza erano finiti lo stesso imprenditore di Padula e sua moglie. Il meccanismo era stato scoperto nell’ambito di un’inchiesta sull’utilizzo di false fatture, che vedeva coinvolte varie imprese edili del Diano operanti nel Nord-Est. Grazie ad un’attività d’intelligence le Fiamme Gialle avevano scovato l’imprenditore originario di Padula, ma di fatto operante a Camisano Vicentino, per forti incongruenze nelle dichiarazioni fiscali ai fini dell’Iva e delle imposte sui redditi. Aveva indebitamente dedotto costi fittizi per 65 milioni, Iva 13,6 milioni e Iva dovuta per 13,3 milioni, evadendo 3,5 milioni di Irap.

Erminio Cioffi

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