«Mauri non diffamò i Sorrentino»

Chiesta l’archiviazione per la querela dei due fratelli ma è già pronto il ricorso

ANGRI. «Il consigliere Pasquale Mauri si è limitato ad esercitare il proprio esercizio legittimo di cronaca e critica politica»: il pm Ernesto Caggiano chiede l’archiviazione lampo per le accuse di diffamazione nei confronti dell’ex sindaco, oggi consigliere di opposizione ad Angri, denunciato dai fratelli Amedeo e Massimiliano Sorrentino per diffamazione. Una richiesta di archiviazione alla quale hanno subito presentato opposizione i due querelanti, difesi dall’avvocato Vincenzo Bonelli.

Tutto è nato nel consiglio comunale del 10 febbraio scorso, quando Mauri si scagliò contro il collega consigliere Massimiliano Sorrentino, eletto nella lista civica “Grande Angri”, e il fratello Amedeo, che lavora da 20 anni all’ufficio tecnico del comune di Angri. In quell’occasione, Mauri rivolgendosi ai fratelli Sorrentino aveva sostenuto: «Non ho mai avuto in questa città un fratello che ormai gestisce di fatto l’ufficio urbanistica del Comune, poi abbiamo un assessore che fa riferimento a questo dipendente comunale che ormai è il sindaco, abbiamo l'unico costruttore ad Angri che lavora ed è riconducibile direttsamente al consigliere Sorrentino… Io delle nullità non mi preoccupo».

Il presidente del Consiglio comunale dopo quelle affermazioni procedette ad interrompere il consiglio, la bagarre e il dibattito politico si alimentarono nelle ore e nei giorni successivi. Le gravi illazioni di Mauri provocarono la reazione dei fratelli Sorrentino e partì la querela. I due hanno sostenuto l’intento diffamatorio avulso da un contesto politico. Secondo i denuncianti, Mauri avrebbe ipotizzato affari illeciti diffondendo notizie ambigue e suggestionanti. Ma la querela presentata- con allegato il verbale del consiglio comunale è stata velocemente inviata dal pm Caggiano, al gip per l’archiviazione.

Rosaria Federico

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