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Mauri in cerca di alleanze Primi spiragli tra i silenzi

ANGRI. Uno strano silenzio circonda la fine delle consultazioni politiche volute dal sindaco Pasquale Mauri per allargare la sua attuale maggioranza in vista dell’imminente approvazione del...

ANGRI. Uno strano silenzio circonda la fine delle consultazioni politiche volute dal sindaco Pasquale Mauri per allargare la sua attuale maggioranza in vista dell’imminente approvazione del bilancio di previsione 2013. Mauri, infatti, senza un appoggio esterno, rischierebbe di non avere i numeri in Consiglio. L’elemento che più sorprende è il silenzio del primo cittadino. Si attendeva, difatti, che fosse proprio Mauri ad informare degli esiti delle consultazioni con le forze politiche di opposizione.

Allo stato si sa con certezza che sia il Pd-centro sinistra, di Cosimo Ferraioli e Lina Recussi, sia Battiti per Angri, di Marcello Ferrara, non hanno accettato l’invito di Mauri perché, a loro avviso, un dialogo di questo tipo doveva essere aperto al pubblico per evitare che tra i cittadini sorgessero sospetti sugli accordi.

Il gruppo Pdl - composto da Francesco D’Antuono, Gianluca Giordano e Pasquale Annarumma - ha accolto l’invito di Mauri «per rispetto istituzionale», ma il capogruppo D’Antuono è chiaro: «Forza Italia non si muoverà dai banchi dell’opposizione. Alle consultazioni soltanto Annarumma ha palesato una possibile apertura nei confronti della maggioranza, ma nulla è ancora ufficiale; e, comunque, se Annarumma deciderà di appoggiare Mauri lo farà a titolo personale». Amalia Scoppa, per Movimento Politico angrese, non ha ancora deciso. Si attendono posizioni definitive anche dagli indipendenti per Angri: i consiglieri Alfonso Conte, Arturo Sorrentino e Emilio Testa hanno preso nettamente le distanze da Mauri, anche se il capogruppo Nordino Fiorelli, ha preso parte alle consultazioni. Netto il giudizio di Fratelli d’Italia: «i consiglieri di opposizione che appoggeranno quest’amministrazione lo faranno per esclusivo interesse personale, e saranno responsabili del baratro in cui sta sprofondando la nostra città».

Maria Paola Iovino