Mauri chiede il rito abbreviato

L’inchiesta sull’assunzione alla Soget del figlio del sindaco di Angri

ANGRI. Hanno presentato richiesta di giudizio abbreviato al gup Paolo Valiante, gli indagati per l’affaire Soget, vicenda oscura che vede coinvolti il sindaco di Angri, Pasquale Mauri (foto), indagato con l’accusa di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, Maria Piccoli, il rappresentante legale della società di servizi Soget, indagata quale corruttrice, e Maria Piccoli, e il ragioniere comunale Gerardo La Mura, finito nei guai e indagato in un secondo momento con l’accusa di favoreggiamento dopo un dubbio interrogatorio davanti agli inquirenti della procura.

La vicenda riguarda l’assunzione del figlio di Mauri presso la Soget in cambio di un appalto pubblico effettuato con affido diretto. Per la procura l’incarico era stato affidato senza evidenza pubblica con il legame comune-Soget stabilito per contratto di pubblicità e possibilità di affidare ulteriori attività “per periodi limitati e motivate esigenze”, con l’assunzione a tempo indeterminato di Roberto Mauri, figlio del sindaco, assunto il 6 giugno del 2011 a Centola, trasferito poi a Ercolano fino a dicembre 2011 a tempo indeterminato e poi dimessosi poco prima dell’inchiesta.

Il pm titolare del fascicolo, Roberto Lenza, aveva chiesto più volte gli arresti domiciliari per sindaco e amministratrice, ottenendo rigetti in vari gradi di valutazione cautelare. Mauri aveva vinto tutti i round di una lunga battaglia giudiziaria, manifestando la sua contrarietà e negando tutto per quello che sembrava, nelle sue parole, un accanimento senza motivo nei suoi confronti. Ora i tre coinvolti hanno chiesto il rito alternativo per essere giudicati davanti al gup con udienza fissata al prossimo 13 novembre.

Il magistrato Lenza aveva avviato l’inchiesta nell’aprile del 2012 partendo da un esposto divenuto una prima base per i riscontri effettuati su quel contestato scambio di favori. Ci furono due proroghe investigative e due richieste cautelari respinte dal gip e dal Tribunale della Libertà di Salerno, tutte concordi nel rigettare la misura degli arresti domiciliari chiesta dalla procura.(a. t. g.)

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