Martino: «Messaggio di apertura»

Il cardinale racconta: «Ho apprezzato da vicino il suo impegno per i poveri»

SALERNO. «L’ho incontrato più volte in Argentina, dove è molto amato e stimato anche per il suo impegno per i poveri. Sono contento di questa scelta, anche perché viene dal Nuovo Continente, dove ci sono molti cattolici». È il primo commento a caldo del cardinale salernitano Renato Raffaele Martino, dopo la nomina di papa Francesco. Il porporato – che stamattina insieme con tutti i cardinali alle ore 11 verrà ricevuto dal nuovo pontefice in Vaticano – si dice felice dell’apertura della Chiesa ad una novità «che non potrà che fare bene. La Provvidenza ha provveduto».

Nel suo impegno di diplomatico della Santa Sede, Martino è stato a lungo in Sudamerica: nelle nunziature del Nicaragua e del Brasile, poi come Osservatore Permanente alle Nazioni Unite di New York ha partecipato attivamente alle maggiori Conferenze internazionali promosse dall’Onu in tutta l’America del Sud, dal Messico a Buenos Aires. Proprio nella capitale argentina, come presidente del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace”, ha avuto modo di apprezzarne l’arcivescovo, un italo-americano oggi divenuto papa, che era impegnato su tutti i fronti.

«Mi ha colpito anche la scelta del nome Francesco. Rivela un po’ il suo programma. Nel suo pontificato sarà vicino agli ultimi della terra in spirito francescano, sposando appieno l’opzione fondamentale della Chiesa per i poveri». Un tema questo molto caro a Martino che da presidente emerito del Pontificio Consiglio “Giustizia e Pace” ricorda i contributi forniti per il Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, ultimato dopo un lungo lavoro nel 2004. «Il nuovo papa – aggiunge – proseguirà l’attenzione della Chiesa verso i disperati che emigrano dai Paesi poveri a quelli ricchi». (pa.ro.)

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