ECONOMIA

Marino: «Bcc Aquara, un presidio nei territori»

Il direttore generale: «Nei Comuni più piccoli l’abbandono da parte delle banche ha creato ulteriori precarietà»

SALERNO - Non esiste solo lo spopolamento con il progressivo abbandono dei territori da parte delle persone ma anche la oramai costante diminuzione della presenza degli istituti di credito soprattutto in aree con minore densità di abitanti. Controcorrente la Bcc di Aquara, di cui è direttore generale Antonio Marino, che continua a rimanere dove altre banche lasciano, con particolare attenzione alle aree interne. «Il crescente utilizzo di canali digitali e la volontà di migliorare l’efficienza hanno portato le banche, soprattutto quelle di maggiori dimensioni, a ridurre drasticamente le filiali sul territorio. Nell’arco di tempo che va dal 2010 al 2020 le filiali bancarie sono diminuite in Italia di oltre 10.000 unità: da 34.000 a 24.000 circa» spiega Marino.

Una desertificazione inarrestabile in aree dove le difficoltà di sviluppo creano evidenti disagi a famiglie e imprese.
Il numero in Italia di Comuni sprovvisti di servizi bancari è aumentato progressivamente: nel 2015 erano 2.315 mentre a fine 2020 erano 2.812. Ben 500 Comuni in 5 anni: una crescita enorme, indice di una vera e propria desertificazione che ha coinvolto comuni piccoli e piccolissimi, spesso caratterizzati da particolari fragilità. Alla fine dello scorso anno quasi l’85% dei Comuni con meno di 1000 abitanti risultava ormai privo di sportelli bancari.

Un quadro desolante con ricadute negative, oltre che economiche di natura sociale, per intere comunità.
Per i Comuni più piccoli, spesso caratterizzati da particolari fragilità, l’ “abbandono” da parte delle banche ha innescato una spirale di crescente marginalizzazione. Questo significa minore accesso al credito, ai servizi finanziari di base (pensiamo solo al pagamento delle pensioni, ma anche alla delicatezza di scelte di investimento consapevoli) e - in ultima istanza - a strumenti indispensabili per favorire inclusione e forme di cittadinanza attiva.

Esiste una soluzione per tutelare chi resta nelle aree dove lo spopolamento incide nella quotidianità non positivamente?
Alla strategia di drastica riduzione delle filiali attuata da oltre un decennio dall’industria bancaria ed in particolare dai grandi gruppi bancari si contrappone nettamente la politica di presidio territoriale delle Banche di Credito Cooperativo. Negli ultimi cinque anni è aumentato sensibilmente il numero di Comuni in cui le Bcc risultano essere l’unica presenza bancaria, in chiara controtendenza con il progressivo abbandono dei piccoli centri attuato dalle grosse banche.

Quale ruolo per le Banche di credito cooperativo?
L’attività di finanziamento delle Bcc è stata particolarmente significativa proprio nelle piazze in cui si sono ritrovate ad essere l’unica presenza bancaria. Anche nell’era dell’evoluzione digitale la filiale fisica mantiene infatti una sua rilevanza peculiare come punto di contatto insostituibile con la clientela e come volano di sviluppo dell’economia locale in ogni Regione d’Italia.

Parole oppure i numeri confermano un impegno reale delle Bcc?
Le Bcc hanno ovunque incrementato - nell’ultimo anno - la quota dei crediti a famiglie e piccole imprese, in misura significativamente superiore al resto delle banche italiane. A fine 2020 in Italia vi erano 658 Comuni con la Bcc come unica presenza bancaria. La Bcc di Aquara ad oggi ha 16 sportelli dei quali ben 5 (31%) sono ubicati in Comuni con meno di 5.000 abitanti.

Tutto questo nonostante le incertezze dettate dalla riforma del credito cooperativo che in molti chiedono di rimodulare rispetto alle esigenze dettate dai territori.
La recente riforma delle Bcc voluta da Renzi sta invece spingendo le Bcc a fare fusioni, che in maniera silente snaturano colpevolmente il loro precedente modo di essere. Il tema dello spopolamento delle aree interne del nostro Paese ed il contributo delle piccole Bcc alla tenuta sociale ed economica dei territori sono colpevolmente lontani dall’agenda politica nazionale.

Quale scenario è prevedibile per assicurare a famiglie e imprese pari opportunità in qualsiasi luogo risiedano od operino?
Dobbiamo augurarci che il Parlamento si renda conto che le Bcc sono banche diverse e che sono utili alle comunità dove sono insediate e soprattutto non sono mai costate un centesimo al bilancio dello Stato. Vorremmo veder allentare quella forte rigidità da parte del Parlamento per una regolamentazione delle Bcc non di favore, si badi bene, ma funzionale alla loro migliore efficacia, come già avviene all’estero e in special modo in USA, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Svizzera, Gran Bretagna, Spagna e … Alto Adige!