Marinai rapiti in Nigeria Familiari sotto choc

Nelle mani dei pirati anche un giovane ufficiale di Pompei. Inchiesta della procura di Roma sul sequestro dell’Asso 21

NAPOLI. La procura di Roma ha aperto un fascicolo sul sequestro dei tre italiani, che sono a bordo del rimorchiatore d’altura Asso 21, al largo della Nigeria, da parte dei pirati. I marinai rapiti sono Salvatore Mastellone, 39 anni, di Sant’Agnello, primo ufficiale, Giuseppe d’Alessio, 32, di Pompei, secondo ufficiale motorista, ed il comandante Emiliano Astarita, 37 anni, di Piano di Sorrento. I loro familiari sono sotto choc. «Per adesso nessuna novità». Così, in poche parole racchiuse in un sms, Mariella, la moglie di Astarita, ha descritto queste ore di grande attesa. Dall’estero dove si trova con i figli, sono continui i contatti con la Farnesina. La preoccupazione c’è, ma la moglie del comandante si dice «fiduciosa e tranquilla» soprattutto per l’esperienza del marito e dell’armatore in un’area come quella della Nigeria.

«Vi chiediamo collaborazione per mantenere il silenzio su questa faccenda. Lo hanno sollecitato dalla Farnesina. Silenzio che non significa fuga, precisiamo, ma una scelta. Una strategia per permettere allo Stato italiano di continuare ad avere contatti con i rapitori e di risolvere quanto prima questa brutta storia». È quanto ha sottolineato Giovanni Ruggiero, sindaco di Piano di Sorrento . «Sappiamo tutti - ha aggiunto - che i primi giorni sono fondamentali. Importanti per risolvere questi casi, altrimenti si prospettano mesi di trattative, e non mi sembra questa la strada augurabile». E silenzio assoluto c’è anche a Sant’Agnello, il paese di Mastellone, dove davanti casa sua spicca ancora la ghirlanda di Natale. Nessuna risposta al citofono della sorella Rosa. Pochissime le parole dei vicini: «Siamo tutti con il fiato sospeso. Rosa è sotto choc, meglio lasciarla tranquilla».

Intanto nella piccola piazza, si parla della vita di Salvatore, segnata dal mare visto che il suo papà morì proprio in un incidente su una barca. Mastellone, 39 anni, lo conoscono soprattutto di vista, «era sempre fuori per lavoro». «Ma qui siamo una famiglia- hanno detto tutti- e questa brutta storia ha segnato il Natale». Anche Pompei vive ore di grandissima apprensione per le sorti di Giuseppe D’Alessio. «Siamo tutti in apprensione - racconta una conoscente del marinaio - me lo ricordo da quando era piccolo ed ora a guadare le sue foto su Facebook, di lui, della sua compagna di Buenos Aires e dei suoi bimbi felici a Parigi, mi si stringe il cuore. Preghiamo per lui».