IL LUTTO

Marinai in preghiera: «Addio Carolina»

Picchetto d’onore ai funerali della 21enne allieva morta in un incidente. Amici disperati, lettera del fidanzato

MERCATO SAN SEVERINO - «Insieme a te è volato in cielo un pezzo del nostro cuore. Ciao, marinaia». Così recitava uno degli striscioni che hanno “accompagnato” in chiesa il feretro con la salma di Carolina Citro , la 21enne volontaria della Marina Militare morta in un incidente d’auto sulla Basentana a Pisticci Scalo, in Basilicata. A Piano di Montoro, sin da ieri mattina, è stato un continuo viavai di persone dalla cappella Maria delle Grazie, dove era stata allestita la camera ardente, in un clima di incredulità e tristezza. Lo stesso che ha caratterizzato le esequie nella chiesa di San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino. In centinaia sono giunti anche da Mercato San Severino, in particolare dalla frazione Pandola, che ha dato i natali alla famiglia. Un caloroso abbraccio ha avvolto il padre Domenico, la madre Filomena, la sorella Martina, il fratello Carmine Raffaele e tutti i parenti distrutti dal dolore. Presenti l’amministrazione comunale di Montoro, guidata dal sindaco Girolamo Giaquinto , e il primo cittadino Antonio Somma di Mercato San Severino a portare il suo cordoglio e quello di tanti compaesani. La ragazza era figlia dello storico magazziniere della Sanseverinese, Mimmo, e aveva collaborato a sua volta con la squadra in qualità di speaker. Dinanzi alla chiesa ad accogliere la bara c’era il picchetto d’onore della Marina con una delegazione dell’equipaggio della nave Mimbelli, presso cui la ragazza era allieva volontaria.

Aveva ben chiari il suo futuro e gli obiettivi da raggiungere, Carolina, ma di mezzo ci si è messo il fato, sotto forma di uno schianto avvenuto domenica sera tra la 500 su cui viaggiava con tre colleghi (tutti feriti) diretti alla Scuola militare di Taranto e una Punto condotta da un anziano 86enne di Potenza, Michele Rotunno , quest’ultimo poi deceduto in ospedale. «Carolina era una ragazza coraggiosa e ora con lo stesso coraggio proteggerà i suoi genitori», ha detto affranto don Adriano D’Amore . Dopo di lui hanno preso la parola le colleghe della Marina: «Eri dolce e professionale, un punto di riferimento. Hai lasciato un vuoto che nessuno potrà riempire. Dove la troviamo un’altra Carolina? Oltre il cielo, nella stella più luminosa, nel profumo del mare, ora ci sei tu. Brilla per noi». È stata poi la volta degli amici di una vita, sotto shock per la perdita dell’amata “Lilina”:

«La tua scomparsa ci ha lasciati senza fiato. Abbiamo condiviso un pezzo di strada e ti sei fatta amare da tutti, resterai sempre nel nostro cuore». Infine la commovente lettera del fidanzato, che senza trattenere l’emozione e il pianto ha dedicato all’amore della sua vita un ultimo saluto: «La vita ci ha giocato un brutto scherzo. Sei bella, dolce, timida e discreta. Ci osservi tutti con i tuoi grandi occhi e ancora una volta resti in silenzio. Un silenzio insopportabile che continua a parlarmi di te. Promettimi che continuerai a guidarmi e consigliarmi come solo tu sai fare. Sei la cosa più bella che abbia mai visto. Prendimi per mano e portami in paradiso. Ovunque sarai, ovunque sarò, tu sarai con me».

Un intervento salutato da lacrime e applausi liberatori, a precedere la “preghiera del marinaio” che ha concluso la cerimonia. «Chi è marinaio una volta lo è per sempre», hanno ricordato gli ufficiali presenti citando un vecchio detto e dedicandolo alla memoria di una ragazza strappata alla vita mentre inseguiva il suo grande sogno.

Francesco Ienco