IL CASO

Marina d’Arechi, proroga al palo: il Comune di Salerno preme sulla Regione

Dal 2011 sono trascorsi i termini di sei anni per il completamento dell’opera dell’archistar Calatrava

SALERNO - Parecchi mesi e più sedute della commissione Trasparenza del Comune non sono riuscite a svelare il “giallo” della convenzione del porto Marina d’Arechi. Per concludere lo scalo turistico sono state rilasciate quattro proroghe dei termini, l’ultima alla fine dello scorso anno, ha riguardato - prevalentemente - le funzioni a mare e, nel caso dell’ultima approvata, anche la diversa collocazione di alcune strutture a terra. Il vero nodo, però riguarda le opere d’interesse pubblico che si dovrebbero realizzare sulla terra ferma: il porto village con giardini attrezzati e i due interventi di maggior rilievo architettonico, firmati dall’archistar S antiago Calatrava ; l’edificio a vela che dovrebbe ospitare un hotel e un centro benessere e il ponte. La concessione, infatti, si struttura su due fasi: lavori in mare e sulla terra ferma. In particolare, le opere sulla costa si troverebbero su aree di proprietà comunale sulle quali vige una concessione di 80 anni: 6 per la conclusione del progetto, 74 per la gestione della struttura. Dall’ultima proroga dei termini datata 2011, però, è trascorso il termine di 6 anni per il completamento dei cantieri e nessuna delle opere progettate è stata completata. Ed è proprio sui tempi e sulle possibili penali che i consiglieri della commissione Trasparenza avevano chiesto delucidazioni alla Regione, attraverso uno dei dirigenti del Comune. Ebbene, più volte da Napoli sono arrivate rassicurazioni ma le carte con la proroga dei termini non è mai arrivata.

Eleonoa Tedesco