Pontecagnano 

Mareggiata sulla Provinciale Danni ai locali, viabilità in tilt

PONTECAGNANO. La mareggiata di ieri si è abbattuta anche sulla fascia costiera di Pontecagnano causando danni alle strutture ed alla stessa strada Provinciale 175. Le onde altissime si sono scagliate...

PONTECAGNANO. La mareggiata di ieri si è abbattuta anche sulla fascia costiera di Pontecagnano causando danni alle strutture ed alla stessa strada Provinciale 175. Le onde altissime si sono scagliate sulla poca spiaggia rimasta che non è riuscita a trattenere la furia del mare. Gran parte delle strutture presenti sul lato mare hanno subìto ingenti danni. Sono state sfondate porte e vetrine di ristoranti e anche quelle di un centro benessere.
Una situazione che ha richiesto la chiusura al traffico dell’intero tratto della litoranea di Pontecagnano, sabbia, pietre e pezzi di legno hanno infatti invaso la Provinciale rendendola difficilmente percorribile dagli automobilisti. Quelli diretti a Salerno, all’altezza dell’hotel Mare hanno dirottato sull’Aversana, lo stesso hanno fatto coloro che viaggiavano in direzione sud. «Abbiamo avuto difficoltà ad uscire dalle case - hanno detto alcuni residenti - purtroppo il problema si ripresenta ad ogni mareggiata. Tra poco le onde ci arriveranno in casa».
Problemi anche per quanti hanno fatto ritorno a casa nel pomeriggio. «La strada non era aperta al traffico ed abbiamo avuto difficoltà per la presenza di detriti sulla carreggiata con il mare che faceva ancora tanta paura. Se andremo avanti di questo passo, ci costringeranno a lasciare la zona perché viverci sta diventando davvero impossibile», ha detto un residente.
Disagi pure per coloro che lavorano nelle diverse strutture della litoranea. «Ho avuto difficoltà a raggiungere il posto di lavoro, in auto procedevo a passo d’uomo perché sull’asfalto c’era di tutto», ha raccontato un dipendente dell’Hotel Gea.
Sulla questione è poi intervenuto il presidente del Sib, il sindacato italiano balneari, Alfonso Amoroso: «Speriamo che il progetto di salvaguardia e difesa della fascia costiera parta al più presto, non si può andare avanti così, occorre intervenire al più presto in questa zona per restituire dignità e vivibilità alle tante persone che ci vivono e ci lavorano».
Emanuela Anfuso
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