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Mare inquinato in Campania Romano: «Colpa dei Comuni»

NAPOLI. L’inquinamento del mare in Campania? Colpa dei comuni inadempienti e degli enti deputati ai controlli. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, commenta i dati impietosi di...

NAPOLI. L’inquinamento del mare in Campania? Colpa dei comuni inadempienti e degli enti deputati ai controlli. Così l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Romano, commenta i dati impietosi di Legambiente che bocciano il mare campano. L’assessore scarica le colpe su «sversamenti abusivi, scarichi civili non conformi alle normative, fogne non allacciate correttamente ai collettori e liquami di ogni tipo che finiscono direttamente in mare non transitando affatto per i depuratori». «Siamo preoccupati perchè è evidente - dice l’assessore Romano - che vi sono responsabilità diffuse sull’intero territorio campano, non connesse esclusivamente alla gestione regionale. Qui i grandi depuratori, sui quali stiamo intervenendo, non c’entrano nulla. C’entrano, invece, gli impianti e le reti fognarie che dovrebbero essere realizzati dai soggetti che gestiscono il ciclo integrato delle acque, ossia dagli enti che incassano la tariffa dai cittadini: una parte delle risorse finanziarie deve essere destinata alle infrastrutture e agli impianti, al loro miglioramento o, in molti casi, alla loro realizzazione».

I controlli circa gli sversamenti abusivi e gli scarichi civili ed industriali illegali, spiega Romano, «sono di competenza esclusiva dei sindaci, quali Autorità sanitarie e di Protezione civile. Ci chiediamo: quante sono le fogne che finiscono direttamente in mare? Le fogne a cielo aperto o quelle che, sotto terra, raggiungono comunque i litorali senza che i reflui vengano depurati?».

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