IL CASO

Mare bocciato dall’Arpac, La rabbia degli operatori

Consalvo: «Applicare le cure necessarie senza guardare in faccia a nessuno» Ambientalisti insoddisfatti delle iniziative dell’Amministrazione Francese

SALERNO. Acque non balneabili: s’indignano gli ambientalisti e i balneari. L’amministrazione, nel frattempo, fa sapere che da luglio, con due mesi d’anticipo, tutti i reflui che passeranno attraverso il depuratore di Tavernola saranno sottoposti a trattamento completo. E si sistemano le carte riguardanti il titolo di proprietà dell’area. Gli operatori del comparto turistico non hanno preso bene la notizia sulla balneabilità delle acque del litorale. Nei giorni scorsi l’Arpac ha dichiarato off limits un’altra porzione di mare, in località Lido Spineta. E così, dopo un primo divieto di balneazione che riguardava i 530 metri di Nuova Spineta, la sindaca dovrà allargare l’ordinanza ad altri 870 metri.


«Sembra il gioco delle tre carte», commenta amaramente Vincenzo Consalvo, presidente del distretto turistico “Sele Coast”. «Mentre si avvia un tentativo di interlocuzione - aggiunge - arriva la notizia funesta delle acque non balneabili». Il presidente utilizza una metafora: «Quando un malato viene visitato dal medico - dice - prima c’è la diagnosi e poi la terapia, ma qui non soltanto pare non si conosca la patologia, ma addirittura si teme che eventuali terapie possano infastidire qualche privato; io dico che, se giova alla comunità, la cura va applicata senza guardare in faccia a nessuno».


Ci sono, però, pure degli annunci positivi. Dal municipio fanno sapere che prenderà il via a luglio la terza fase, che prevede 90 giorni per il collaudo e la messa in esercizio e che, stando all’autorizzazione dello scarico di acque reflue urbane sottoscritta a marzo dal dirigente dell’area tecnica Pasquale Angione, sarebbe dovuta cominciare a settembre.


Stop al trattamento depurativo semplificato portato avanti nel corso dei lavori, scaricando nel Tusciano i reflui non sedimentati e eppure ossidati. Le portate nere saranno sottoposte a trattamento completo. «È una notizia che ci soddisfa», dice Consalvo.


Gli ambientalisti, però, vogliono i fatti: «Aspettiamo che questi impegni vengano mantenuti, perché paghiamo anni di annunci mancati, sia noi che i balneari che hanno investito anche sulle promesse della politica», dice Valerio Calabrese, del direttivo regionale di Legambiente. E sulla non balneabilità osserva: «ogni anno è sempre peggio perché non si realizzano le opere infrastrutturali che occorrono» e che «il problema non andrebbe affrontato sempre a ridosso dell’estate, perché intanto la stagione è economicamente già finita e ambientalmente s’è già creato un danno irreparabile». E amaramente aggiunge: «I battipagliesi hanno rinunciato a fare il bagno; anche i balneari ormai non vendono più il mare, ma ombrelloni e le altre attrezzature…». Angione nel frattempo ha riportato in capo al Comune il titolo di proprietà di Tavernola. Un’occupazione che risale al 1969, ma le carte erano andate perdute.

©RIPRODUZIONE RISERVATA