Marcianò torna in Procura Nuove accuse a Scarano

Torna in Procura Massimiliano Marcianò, l’imprenditore romano che da amico di monsignor Nunzio Scarano si è trasformato in suo grande accusatore. Il sostituto procuratore Elena Guarino ha voluto ascoltarlo di nuovo, per chiedergli ulteriori elementi sui nuovi filoni di inchiesta che riguardano Scarano, dopo quello per riciclaggio che lo vede a processo con altre 48 persone. Segreto il contenuto della deposizione, ma si sa che il magistrato sta approfondendo la pista dell’usura, indagando sui prestiti concessi dal monsignore non solo alla commercialista Tiziana Cascone ma anche ad altre persone. Dagli accertamenti è emerso che a ricorrere al religioso per un’anticipazione di denaro sono stati nel corso degli anni svariati amici; ora gli inquirenti vogliono capire se anche a loro – come si ipotizza per la Cascone – il prelato chiedesse una sorta di penali per le tardate restituzioni, giustificandole con sanzioni applicategli dallo Ior sul mutuo con cui aveva attinto il denaro, mutuo che per gli inquirenti non è mai esistito.

L’altro ieri, quando ha varcato di nuovo la soglia della Procura, Marcianò sarebbe stato chiamato a chiarire alcuni elementi della situazione finanziaria del monsignore, con riferimento in particolare a partecipazioni societarie. Dalle sue dichiarazioni dei mesi scorsi è arrivata la svolta nell’inchiesta sul furto a casa di Scarano, che ha consentito agli inquirenti di chiudere le indagini su quatTro persone di Roma, ritrovando una parte dei quadri rubati. Ma Marcianò, che sarà sentito come teste nel processo per riciclaggio, ha detto anche molto altro, rivelando i rapporti del prelato con il jet set della Capitale e con molti professionisti di Salerno. Tra i racconti anche quello delle gita in barca del monsignore, ospite di un amico salernitano che nel corso della navigazione gli avrebbe regalato un orologio Rolex d’oro. (c.d.m.)

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