MaraM approda alla “Menna” Suoni e video verso l’esterno

Sabato la performance “Sulla soglia” per la giornata del contemporaneo Le immagini filtreranno dalle finestre della sede della fondazione salernitana

SALERNO. Una performance per condividere con la città la preoccupazione per una condizione di incertezza e di precarietà ma anche la speranza di una trasformazione e di una prossima rinascita. È in questo modo che la fondazione Filiberto Menna parteciperà alla “Giornata del contemporaneo”, iniziativa nazionale che coinvolgerà il 5 ottobre centinaia di spazi – musei, gallerie, fondazioni, centri espositivi, associazioni – in una grande festa dell’arte del nostro tempo. Un evento promosso da Amaci (Associazione Musei di Arte Contemporanea Italiani) con il sostegno del Ministero per i Beni e le attività culturali cui la Fondazione Menna aderisce con la performance “Sulla soglia”. Questo il titolo dell’azione, curata da Antonello Tolve e Stefania Zuliani, di cui sarà protagonista sabato alle 19 MaraM, artista performativa molto presente sulla scena italiana e internazionale, che per l’occasione ha immaginato una performance site specific, legata agli spazi della Fondazione, purtroppo ancora inagibili (ma i lavori dovrebbero iniziare a breve) e anche allo spirito e al progetto che caratterizzano l’istituzione salernitana: «Considero la fondazione Filiberto Menna la spina dorsale dell’arte contemporanea a Salerno, e per questo ho scelto di dare con il mio lavoro di artista un contributo, concreto e simbolico, a sostegno di una realtà che vive un momento difficile a causa delle condizioni della sua sede».

Lavorare “sulla soglia” è stata dunque una necessità, ma è anche un modo di rendere omaggio al pensiero di Menna, il quale proprio sulla nozione di soglia, luogo che divide e unisce, confine e tramite, ha riflettuto, riconoscendo all’opera d’arte la natura appunto di soglia, di una realtà che apre sempre a un altrove, che mette in contatto. Ed è proprio sul rapporto, comunque presente, tra l’interno e l’esterno della Fondazione, tra il suo patrimonio di libri e di pensiero e l’aperto di una città che sta vivendo profonde trasformazioni, che insiste la performance di MaraM, a cui il pubblico potrà partecipare da lontano, grazie ai suoni e alle immagini – reali e proiettate in diretta – che filtreranno attraverso le finestre dell’ex Casa del combattente (lungomare Trieste 13), dietro le quali si svolgerà un’azione di lento, faticoso quanto deciso consolidamento della struttura. Un modo per rendere partecipi tutti, il popolo dell’arte ma anche gli occasionali passanti, di un’azione che secondo MaraM «è un gesto di riconoscenza e di cura per un’ istituzione che da due decenni sostiene e diffonde le ragioni del contemporaneo».

Ciro Manzolillo

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