Mandati in bianco e falsi Avvocato sotto inchiesta

Lo studio del legale di Nocera Superiore perquisito dai carabinieri della pg Alla base dell’indagine una serie di incarichi e spettanze ritenuti sospetti

NOCERA SUPERIORE. I carabinieri hanno perquisito lo studio di un legale del foro nocerino.

Il professionista destinatario della misura è un giovane avvocato con studio a Nocera Superiore, specializzato nel ramo civile, finito sotto inchiesta dopo una denuncia formale presentata nei suoi confronti, con l’attività degli inquirenti concentrata sulla raccolta di elementi probatori.

L’accusa ipotizzata sarebbe di falso, con mandati firmati in bianco ritrovati tra la grossa mole di documenti e file messi insieme dai carabinieri della sezione polizia giudiziaria della procura nocerina, ma la questione avrebbe legami con vicende pregresse riguardanti rapporti professionali con dei colleghi, alle prese con onorari e spettanze.

L’accertamento è il primo passaggio delicato di un lavoro tutto da verificare, sul quale gli uffici inquirenti tengono al momento un riserbo estremo, con la comunicazione di rito trasmessa dalla magistratura del palazzo all’ordine degli avvocati del foro nocerino.

A carico dell’avvocato pendono diversi provvedimenti disciplinari legati a mandati e spettanze, culminate nel grave episodio degli ultimi giorni. L’inchiesta è alle prime fasi, seguita dal sostituto procuratore Giuseppe Cacciapuoti, che coordina l’azione della sezione p.g. dei carabinieri comandata dal luogotenente Massimo Santaniello. L’episodio segue altri due recenti fattacci emersi contro legali sospettati di reati nell’esercizio della loro professione.

Il più recente riguarda l’avvocato indagato e interdetto per mandato infedele nel corso di un incarico, finito con un ammanco e una vendita all’asta di una proprietà immobiliare in barba ai suoi assistiti. Questi ultimi formalizzarono la denuncia, con la richiesta di interdizione accolta dal gip in base ai gravi indizi di colpevolezza raccolti nell’inchiesta, anche in quel caso curata dal dottor Cacciapuoti. In precedenza era stato perquisito lo studio di un penalista sarnese accusato di favoreggiamento personale per aver prodotto una falsa prova difensiva, smentita dal riscontro effettuato dai carabinieri.

Alla perquisizione nell’ufficio del legale, ordinata dal pm Roberto Lenza, si collegò contestualmente un avviso di garanzia notificato all’avvocato. Il legale era al centro di attività integrativa d’indagine parallela al procedimento penale originario. A monte dell’accertamento, poi riscontrato dai carabinieri, ci fu la dichiarazione di un teste dichiarante nelle attività investigative della difesa curate dall’avvocato, impegnato in un procedimento per rissa, estorsione e aggressione.

Alfonso T. Guerritore

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