Mandati a casa i cuochi e gli addetti della mensa Compass

A rischio i pasti a Nocera Inferiore, Pagani, Sarno e Scafati I sindacati: «C’è una nuova gara, l’Asl sta sbagliando»

Arrivano le lettere di licenziamento per i cuochi e gli addetti mensa della Compass Group, la multinazionale che gestisce la ristorazione ospedaliera nell’Asl Salerno.

Pasti a rischio negli ospedali di Nocera, Pagani, Sarno e Scafati. Le tensioni maggiori si registrano al centro cottura di Nocera Superiore, dove ci sono più dipendenti. La situazione nocerina non è però isolata. Problemi simili ci sono anche negli altri centri cottura: Battipaglia, Eboli e Oliveto Citra. La scorsa settimana i dipendenti avevano lamentato il mancato pagamento degli straordinari, ma mai avrebbero immaginato di rischiare il posto.

I telegrammi sono arrivati un giorno prima della chiusura della procedura di mobilità attivata lo scorso dicembre. Il caso si inserisce all’interno della vertenza nazionale che la Compass sta portando avanti in tutti i suoi cantieri per esubero di personale.

La situazione salernitana, però, è più complessa. Raffaella Nomade, segretario generale della Uil, parla di «uno scherzo». «Siamo alla scadenza di un appalto – precisa la sindacalista – e l’Asl sta provvedendo alla nuova gara, il personale quindi non può essere licenziato».

Nomade interviene anche sulla probabilità di un esubero: «Non si può parlare di personale in eccedenza perché il lavoro è tutt’altro che scarso. Bisogna addirittura fare gli straordinari per riuscire ad assicurare a tutti i pazienti degli ospedali salernitani un pasto caldo. È una tesi insostenibile». La vertenza è seguita anche da Antonio De Michele della Fisascat Cisl, il quale aveva più volte sollecitato «il pagamento delle ore di straordinario».

Il lavoro era aumentato da quando la operativa che provvedeva a ripulire i vassoi dei pasti è stata mandata a casa. Il sindacalista chiedeva addirittura il reintegro di quelle unità, ora invece si pensa di mandarne a casa altre.

I licenziamenti a scadenza di contratto vogliono dire impossibilità ad essere interessati dal passaggio di cantiere nella nuova società vincitrice d’appalto, ma anche difficoltà ad assicurare un pasto caldo ai ricoverati negli ospedali.

Se, infatti, venisse meno lo straordinario alcuni pazienti rischierebbero di doversi accontentare di un panino al prosciutto, figurarsi in caso di licenziamenti. Questa mattina, intanto, del problema straordinari, a cui è stato aggiunto in extremis il capitolo licenziamenti, se ne discuterà in Prefettura.

Era già stata convocata, infatti, una riunione per discutere del pagamento delle spettanze, ma la questione ora diventa ancora più scottante.

Un altro capitolo esplosivo della già complessa situazione sanitaria nell’intero comprensorio.

Salvatore D’Angelo

©RIPRODUZIONE RISERVATA