Mancati introiti, casse dell’Ente in rosso

AGROPOLI. Non si placa ad Agropoli il fenomeno del manifesto selvaggio. Non c’è angolo della cittadina cilentana che non sia contraddistinta da manifesti che pubblicizzano eventi o altro,...

AGROPOLI. Non si placa ad Agropoli il fenomeno del manifesto selvaggio. Non c’è angolo della cittadina cilentana che non sia contraddistinta da manifesti che pubblicizzano eventi o altro, rigorosamente senza il timbro dell’ufficio delegato alle pubbliche affissioni. Quindi non solo chi affigge non provvede a pagare la relativa quota comunale prevista, ma li affigge o li fa affiggere in spazi diversi da quelli preposti a tale uso. Ed è così che le cabine dell’Enel o della Tim, i segnali stradali, i muri dei cavalcavia o qualunque altro spazio bene in vista,viene occupato da incivili. Una pratica che perdura da anni, senza che ci sia una risposta decisa contro chi imbratta e deturpa la città.
Gli incassi del comune per quanto concerne le affissioni, per gli anni scorsi, sono davvero scarsi: 8.748 euro per il 2016 e 12mila euro circa per il 2015. Quote davvero esigue se si considera che le affissioni sfiorano le centinaia al giorno, specie nel periodo estivo. Le soluzioni ci sono e immediatamente applicabili: basterebbe avere un paio di operai comunali, che girassero la città, controllando quotidianamente la presenza o meno del timbro che denota il pagamento, da parte del committente, della relativa tassa. In caso contrario si coprono i manifesti abusivi con fogli bianchi e si sanziona colui chi ha fatto pubblicità abusiva, che sia lui o meno ad averli affissi. In questo modo, i furbetti delle affissioni selvagge capirebbero che le regole vanno rispettate. (a. p.)