Manca l’acqua potabile Trovati animali morti nelle vasche di raccolta 

La petizione di 40 famiglie in località Madonna del Carmine Le analisi rivelano la presenza di coliformi e streptococchi

Oltre quaranta famiglie costrette da anni ad adottare metodi alternativi per avere a disposizione l’acqua necessaria per i bisogni primari quotidiani. È la situazione che vivono i cittadini ebolitani residenti in località Madonna del Carmine, che da anni, a causa dell’assenza di acqua potabile in casa si vedono costretti ad utilizzare l’acqua destinata all’irrigazione, depurandola tramite degli impianti affidati alla gestione e alla manutenzione di volontari della zona.
Per questo, i residenti, avviarono una raccolta firme che fu protocollata con richiesta scritta al sindaco di Eboli, Massimo Cariello, all’assessore ai lavori pubblici, Matilde Saja, e ai vertici dell’Asis e dell’Asl di Eboli in data 11 aprile 2017, chiedendo un intervento per risolvere la situazione. Dopo tre mesi, però, nulla è cambiato. Tante riunioni e tante promesse nel corso degli anni, si legge nella richiesta protocollata, ultima quella del direttore dell’Asis, Giuseppe Giannella, che davanti al sindaco e ai rappresentanti della Madonna del Carmine si impegnava a risolvere definitivamente il problema con la costruzione di un nuovo impianto idrico che avrebbe fornito acqua potabile alla zona. Da quella promessa, invece, i disagi sono aumentati, soprattutto in un periodo di siccità come quello che stiamo attraversando dove spesso l’acqua è così scarsa da non bastare per soddisfare neanche le esigenze primarie.
Inoltre non c’è un vero e proprio controllo sulla qualità dell’acqua. Infatti, sin dalla sorgente, non sono presenti particolari protezioni e gli animali possono dunque accedervi liberamente e, nonostante l’acqua prima di entrare nelle case venga raccolta in due grandi vasche di calcestruzzo armato per essere depurata, spesso sono stati ritrovati animali in putrefazione all’interno (caduti probabilmente nel tentativo di dissetarsi) a causa della mancanza di controllo e protezione.
Gli stessi impianti, poi, versano in condizioni igienico-sanitarie gravissime in seguito alla mancata pulizia, sanificazione e derattizzazione dell’area e, proprio nei pressi dell’acqua, è possibile trovare feci di ratti, colonie di insetti e cumuli di melma. Alla richiesta protocollata sono state allegate dai residenti anche le analisi batteriologiche dell’acqua, in cui si rivela la presenza di coliformi e streptococchi fecali.
Una situazione che ormai non permette neanche di soddisfare i bisogni primari ed oltre quaranta famiglie della località Madonna del Carmine, molte con bambini piccoli, vivono nell’incubo di poter contrarre malattie o andare incontro a sorti peggiori dato che negli anni sono state registrate varie patologie attribuite a quest’acqua come dermatiti atopiche e micosi. I firmatari della petizione, si legge nella parte finale del documento, chiedono alle autorità competenti semplicemente l’approvvigionamento di acqua potabile, la messa in sicurezza di cabine e vasche e un impianto idrico a norma di legge, prima che la situazione precipiti.
Filippo Folliero
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