L'anteprima

Manara rilegge Caravaggio:il volume con le nuove tavole sarà presentato a Napoli Comicon

Il volto di Michelangelo Merisi è stato ritratto con un volto che si ispira a quello del fumettista scomparso  Andrea Pazienza

Buio e ombre nelle tele e nella vita. Passione e tormento, nei volti rubati dalla strada e trasformati in icone sacre, nei giorni passati a rincorrere e a nascondere se stesso. Nel mezzo, i capelli rossi delle sue muse, il loro sguardo acceso, i corpi volutamente martoriati, i vissuti che intrecciano storie personali e collettive. Anna Bianchini, Fillide, la Fornarina. Tre donne, tre modelle, tre squarci attraverso i quali Michelangelo Merisi si è affacciato sul mondo, gridando la sua arte ribelle, la sua provocazione, l'irriverenza spudorata e manifesta di una pennellata capace di affidare a prostitute e frequentatori di osterie, il ritmo della narrazione sacrale. A
Caravaggio è dedicata la graphic novel che i cultori di Milo Manara aspettano ormai da due anni. Ma il lavoro si è rivelato, in corso d'opera, più complesso del previsto. Il primo volume è ormai pronto e sarà presentato tra il 30 aprile ed il 3 maggio alla mostra d'Oltremare di Napoli, nell'ambito del festival Napoli Comicon, dalla cui costola è nata la personale che Salerno dedica all'artista fino al primo marzo, negli spazi di Palazzo Fruscione. Il volume si apre con l'arrivo da Milano a Roma del genio ribelle del '500, per chiudersi con la condanna a morte, dopo l'omicidio di Ranuccio Tomassoni. Il secondo, che uscirà sempre con la firma di Panini Comics, sarà incentrato sulla fuga dell'artista maudit, fino al giorno della sua morte.

La rielaborazione è affidata alle donne che lo hanno aiutato a guardarsi dentro, mentre i tratti somatici dell'autore di Giuditta e Oloferne, sono presi in prestito dal fumettista scomparso Andrea Pazienza. Una scelta precisa, quella di Manara, che al rapporto tra il pittore e le sue modelle, aveva già in precedenza dedicato un lavoro per offrire al pubblico un personalissimo viaggio nella storia dell'arte. Da Prassitele, raccontato attraverso le forme scolpite della bella Frine, capace con la sua avvenenza di conquistare l'agorà e di scampare ad una condanna capitale, alla Jeanne Hebuterne che stregò Modigliani, dalla celebre Pankaspe del divino Apelle alle donne sensuali che ispirarono il tratto di Rubens, dall'eterno femminino di Picasso, fino alle "rosse" di Gustav Klimt. Un'ossessione. Del resto, spiega Manara, la sua prima modella era proprio una ragazza magrissima dalla chioma accesa.
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