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Mamma Carmela: «Mio figlio disabile escluso da scuola»

ANGRI. Ieri mattina è suonata la campanella d’inizio anno scolastico per i ragazzi angresi. Per tutti tranne che per uno: un sedicenne affetto da epilessia con crisi generalizzate e psicosi con...

ANGRI. Ieri mattina è suonata la campanella d’inizio anno scolastico per i ragazzi angresi. Per tutti tranne che per uno: un sedicenne affetto da epilessia con crisi generalizzate e psicosi con disturbi del comportamento, che non è stato accettato dalla scuola media che ha frequentato finora perché avrebbe dovuto ripetere la stessa classe - la terza media - per la quarta volta.

Adesso la madre, Carmela Puolo, chiede un gesto di generosità e di umanità al dirigente scolastico, segnalando un errore perché, a suo dire, il figlio ha ripetuto soltanto due volte e non tre volte la terza media. Intanto però il ragazzo si trova in un limbo: non ha sostenuto l'esame di licenza media per certificate ragioni di salute, e quindi non potrà essere accettato nemmeno dagli istituti di scuola superiore. La madre chiede quindi un gesto di solidarietà, perché interrompere il percorso educativo del sedicenne potrebbe compromettere una situazione già tanto delicata. Nessuna accusa al sistema scolastico, soltanto una richiesta di aiuto.

La signora Puolo spera anche nell’aiuto dell’amministrazione comunale guidata da Cosimo Ferraioli. «Mio figlio quest’anno non potrà sedere tra i banchi di scuola - afferma la signora Carmela - quando mi sono recata a scuola per effettuare l’iscrizione, il dirigente mi ha comunicato l’impossibilità di accettare mio figlio. Quindi per continuare gli studi dovrebbe restare a casa un intero anno scolastico e sostenere gli esami di licenza media da privatista per poter poi accedere agli istituti superiori. Lontano dai compagni di scuola con cui socializzare e dal sostegno educativo dei docenti, sarebbe un problema enorme per il suo sviluppo».

La richiesta della donna è semplice: l’impegno a rivolgersi al provveditorato di Salerno per perorare la sua causa, ovvero per chiedere l’autorizzazione di far continuare gli studi ad un ragazzo disabile. «La settimana scorsa mio figlio è venuto da me - conclude la signora Puolo - dicendomi: mamma andiamo a comprare lo zainetto e il diario scolastico? Non so cosa rispondergli, non so come spiegargli la situazione. Ho provato a parlargli, a dirgli che forse quest’anno ci saranno dei problemi e che non potrà frequentare la scuola dell’anno scorso. Lui ci è rimasto malissimo. Non mi resta che pregare e a questo punto sperare nel miracolo. Faccio appello alla sensibilità di tutti: aiutatemi a riportare mio figlio a scuola».

Maria Paola Iovino

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