Malumori per l’accordo tra Ferraioli e D’Ambrosio

Angri verso il ballottaggio: alcuni candidati rischiano la poltrona in Consiglio E intanto scoppia la lite tra l’esponente della destra e il sindaco Mauri

ANGRI. È ufficiale: accordi ma nessun apparentamento in vista del ballottaggio che vedrà il sindaco uscente Pasquale Mauri e il suo avversario Cosimo Ferraioli sfidarsi al ballottaggio.

Ferraioli si è alleato con D’Ambrosio. Un accordo che ha ricevuto il battesimo di piazza, durante un comizio, quando Ferraioli ha presentato D’Ambrosio come il suo vicesindaco e assessore alle politiche sociali in caso di vittoria. Ma perché nessun apparentamento ufficiale? Ferraioli da tempo ha escluso l’ipotesi apparentamenti. Difatti, il medico ha ammesso che non avrebbe avuto alcun problema a far pubblicare ufficialmente sulla scheda elettorale i simboli di una o più liste che lo hanno sostenuto al primo turno, confermando così che si tratta di un accordo programmatico con la sua coalizione e smentendo le indiscrezioni di un accordo esclusivamente personale. L’apparentamento sarebbe stato, quindi, escluso per scongiurare di far saltare gli equilibri interni alla coalizione di Ferraioli. In caso di vittoria, infatti, alcuni consiglieri che formerebbero la maggioranza di Ferraioli avrebbero dovuto “lasciare il posto” a consiglieri candidati nelle liste di D’Ambrosio. Pertanto, si è preferito percorre la strada della condivisione di programma e di incarichi amministrativi. Anche il sindaco Mauri ha detto no agli apparentamenti. Sul fronte degli accordi, poi, a Mauri, dopo la coalizione targata D’Ambrosio, restava soltanto la sinistra di D’Antuono. Giuseppina D’Antuono, a nome del coordinamento della sinistra angrese (composta da sinistra per Angri, Sel, Legambiente, Rifondazione), però ha chiarito che non appoggerà né Mauri né Ferraioli. Mauri, infine, potrebbe far breccia nel cuore degli “scontenti” della coalizione di D’Ambrosio, che non vedono di buon occhio l’alleanza con Ferraioli.

Il primo è Pasquale Annarumma, innanzitutto perché assente tra i “d’ambrosiani” sul palco con Ferraioli. Ma tiene banco anche la polemica Mauri-D’Ambrosio: «Ha tentato di comprarmi»: queste le parole di D’Ambrosio al comizio di Ferraioli che hanno fatto in un lampo il giro della città.

«È stato detto che io mi sarei venduto per la poltrona di vicesindaco, -dichiara - ebbene Mauri, mi ha chiamato, è venuto a casa mia, e ho tutto documentato, per farmi una proposta. Mi ha richiamato per chiedermi se avevo deciso di accettare. Mauri è venuto a casa mia per comprarmi, ma non ci è riuscito. Ho scelto di appoggiare Ferraioli non perché mi sono venduto, ma per realizzare quel cambiamento di cui ho parlato». Alle accuse replica Mauri: «Sono stato contattato da un infermiere che lavora con D’Ambrosio, -spiega - che mi ha dato il suo numero perché voleva che lo chiamassi. L’ho chiamato, ci siamo visti, ed ho anche la registrazione del nostro incontro, perché mi avevano detto di non fidarmi di lui. Sono stato con mio figlio a casa di D’Ambrosio, e gli ho offerto la mia collaborazione per iniziare un discorso politico. Mi ha chiesto cosa gli offrissi, ed io gli ho fatto presente che per il mercato delle vacche doveva andare altrove». Si è preso del tempo dicendo che prima di darmi una risposta. Saputo dell’accordo con Ferraioli mi ha fatto presente che gli era stato dato ciò che voleva».

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