BUFERA SULL'UTG

Malfi, coop e migranti al centro dell’inchiesta

Il prefetto di Salerno, sospeso per tre mesi, è indagato per turbativa d’asta 

SALERNO - È il fine settimana più lungo quello che si sta vivendo alla Prefettura di Salerno. Il primo senza che il prefetto, Salvatore Malfi, sia al timone da quando, nel gennaio di due anni fa, è giunto al palazzo di piazza Amendola. È lui, infatti, il protagonista eccellente dell’inchiesta condotta dal pm della Procura di Vercelli, Davide Pretti. E, ad oggi, Malfi è anche l’unico destinatario di una misura cautelare: tre mesi di sospensione dalla carica di prefetto. Sono stati gli stessi investigatori vercellesi a notificargli l’ordinanza applicativa della misura cautelare della sospensione decisa dal gip del Tribunale di Vercelli. Nell’ordinanza si fa riferimento solo all’accusa di abuso d’ufficio, ma contro l’ex prefetto del capoluogo piemontese ci sarebbero anche accuse di turbativa d’asta, minacce e maltrattamenti (mentre nel quadro più ampio dell’inchiesta sarebbero coinvolti anche altri funzionari prefettizi ritenuti responsabili di rivelazione di segreti d’ufficio). L’impianto accusatorio, quindi, potrebbe rivelarsi più ampio rispetto a quanto emerso finora e spingersi oltre le minacce e il clima di terrore che – secondo le ipotesi investigative – il prefetto avrebbe instaurato negli uffici della prefettura di Vercelli. L’inchiesta parte da alcune irregolarità nella gestione del servizio di accoglienza dei richiedenti asilo da parte di una cooperativa che gestisce più strutture nel vercellese. Ed è in questo ambito che, secondo la Procura, si sarebbe consumata una frode. In particolare, le irregolarità sarebbero legate all’assegnazione delle strutture che dovevano ospitare i richiedenti asilo e la fornitura di alcuni servizi. Non solo, perché, dalle indagini emergerebbe che dalla Prefettura di Vercelli qualcuno avrebbe avvisato la cooperativa quando erano in arrivo i controlli.

Eleonora Tedesco