Malato per il fumo passivo In sette rischiano processo

L’inchiesta della Procura dopo la denuncia di un dipendente della “Alba” I dirigenti della società davanti al gup con l’accusa di lesioni personali colpose

Lesioni personali colpose: è questa l’ipotesi d’accusa che grava sull’ex presidente di Alba Ecologia srl e su ex amministratori della stessa società e dell’originaria Alba Nuova spa ed Alba Nuova srl, determinato dal mancato rispetto del divieto di fumo all’interno delle sedi societarie. In totale sette persone dovranno presentarsi il 13 febbraio al Tribunale di Salerno, convocate dal giudice per l’udienza preliminare Renata Sessa. Si tratta dell’ex presidente di Alba Ecologia, Domenico Ruggiero, e degli ex amministratori di Alba Nuova spa ed Alba Nuova srl Giacomina Fragetti, Guido Ferrara Spina, Enrico Tucci, Amedeo Mastrangelo, Maria Sileo, Antonio Concilio.

Una questione giudiziaria - probabilmente unica nel suo genere - nata dalla denuncia del dipendente di Alba Ecologia (e prima ancora di Alba Nuova) Francesco Severino nel 2011. Lo stesso che ha chiesto un risarcimento danni di 2 milioni di euro per il “danno biologico illimitato”, stabilito dal ctu nominato dal Tribunale, causato dal licenziamento avvenuto nel marzo dello scorso anno. Reintegrato a lavoro per ordine del Tribunale, Severino affronterà l’11 aprile la prima udienza del processo che stabilirà l’entità del risarcimento.

Severino ha presentato nove denunce alla municipalizzata per presunte vessazioni e violazioni. Una di queste ha avviato indagini penali che per ora hanno portato al capo d’accusa di lesioni personali colpose su tutti i personaggi che hanno toccato la vetta della municipalizzata di igiene urbana. Solo dopo la camera di consiglio del 13 febbraio si decideranno eventuali rinvii a giudizio.

Secondo il resoconto fornito dallo stesso, Severino fu vittima di uno shock anafilattico nel 2011 e dopo dieci giorni di ischemia cardiaca, con il primo infarto. Secondo i risultati di uno studio medico ordinato dal Tribunale, tali problemi sarebbero stati dovuti all’inalazione di fumo. Eppure dal 2003 la Meleam, azienda deputata alle visite mediche dei dipendenti di Alba Nuova, aveva prescritto a Severino (già assunto come categoria protetta) di stare lontano da fumi e polveri, in un ambiente protetto. Un’altra particolare coincidenza raccontata da Severino riguarda la sua nomina a responsabile dei controlli sul divieto di fumo da parte di Ruggiero (allora presidente di Alba Ecologia) mentre lo stesso Severino era ricoverato in ospedale nel 2011. Oltre ai due milioni di euro di risarcimento per i danni causati dal licenziamento dello scorso anno, Severino ha chiesto 250mila euro per quanto concerne quest’ultima vicenda. Ma il dipendente avverte: «sono disposto a venire incontro all’azienda e a chiudere tutto con un procedimento extragiudiziario. Se si arriva ad un accordo, sono pronto ad un prepensionamento, così tolgo anche il disturbo all’azienda che può risparmiare rogne e quattrini, che poi sono soldi pubblici. Purtroppo fino ad ora la società non ha risposto ai nostri inviti e pure il commissario Ruffo tace. È una situazione paradossale. Pure il giudice ha invitato le parti ad una conciliazione, ed io continuo a subire i dispetti. Basti pensare che mi hanno fatto un provvedimento disciplinare a dicembre, togliendomi una giornata lavorativa, perché non ottemperavo ad un ordine di servizio fatto a novembre, che aveva a che fare con la videosorveglianza sugli automezzi, ma andato in vigore il 9 gennaio. Anche su questo ho presentato ricorso».

Francesco Piccolo

©RIPRODUZIONE RISERVATA