Mainardi: «Io, una storia diversa da mio padre» 

Parla il consigliere comunale della Lega che si è opposto alla confisca dei beni intestati al papà, per i magistrati vicino al clan

ANGRI. Pronto a pagare un eventuale debito Imu e a fare un passo indietro se dalla prefettura di Salerno dovesse arrivare un parere di incompatibilità con il suo ruolo politico, intanto separa le vicende proprie da quelle del padre Salvatore. Antonio Mainardi, consigliere comunale in quota Lega ad Angri, si dice tranquillo per la doppia vicenda che lo vede a rischio incompatibilità tra i banchi dell’assise. Ieri mattina ha incassato la fiducia dei vertici del partito a Scafati, dove ha preso parte alla presentazione della lista cittadina in vista delle prossime amministrative. Insieme all’assessore comunale all’ambiente di Angri, Maria Immacolata D’Aniello, ha avuto un breve colloquio con Mariano Falcone, vice coordinatore del partito, con cui si è anche confrontato sul presunto pagamento dell’Imu mai effettuato nel 2012 e nel 2013 per l’immobile su cui la Cassazione ha confermato la confisca definitiva, dopo la decisione dei giudici della Corte d’Appello di Salerno. Per ora il diktat del partito è uno: Mainardi resta al suo posto fino a eventuali novità da prefettura e uffici comunali. Questo, ovviamente, gli permette di stare tranquillo.
«La situazione è serena. La maggioranza è stata messa al corrente di tutte le procedure messe in atto. Abbiamo chiesto un parere alla Prefettura ed è già arrivato quello del Tribunale di Salerno che ci dice che non c’è incompatibilità, ma rimanda alla Prefettura l’ultima parola. La mia storia è differente da quella di mio padre, che poi non è mai stato condannato e paga solo per un rapporto di parentela. Tuttavia il mio percorso politico non deve essere intaccato dalla vicenda familiare - ha detto Mainardi - quando si ha a che fare con persone che non leggono e screditano l’avversario succede anche questo. Ma rispetto la legge che mi consente di portare avanti il mandato che mi è stato dato dagli elettori».
Sul caso Imu, però, non ha dubbi in merito. «Non ho nessuna notizia in merito a questi accertamenti. A me non è stato notificato nulla, la vicenda è direttamente collegata all’altra, poiché il bene immobile in questione è quello già oggetto del ricorso in Cassazione. Sul 2012 ho già controllato con i miei legali e ho tutte le ricevute di pagamento. Sul 2013, invece, stiamo valutando perché quello era il periodo in cui non ha avevo più nella mia disponibilità l’immobile e ci sarebbe una vacatio. Tuttavia, farò controllare ulteriormente e se ci saranno debiti di cui sarò informato non avrò problemi a mettermi in regola nei pagamenti. Ribadisco che la legge me lo consente. Ho sempre pagato le tasse e lo farò anche stavolta».
Per ora, dunque, Mainardi non si dimette anche se è categorico sul futuro. «Qualora la mia situazione dovesse essere di incompatibilità per la vicenda della Cassazione, non avrei problemi a fare un passo indietro. Voglio evitare qualsiasi coinvolgimento e io in primis ho chiesto alla maggioranza di fare tutte le verifiche».
Problemi che per ora frenano un discorso in ottica di candidatura alle Provinciali: «Il mio partito non c’entra nulla. Ma questa scelta non spetta solo a me. Si vedrà, perché si tratta di una decisione che deve prendere la Lega e io ne rispetto le linee e ogni scelta».
Domenico Gramazio
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