Maggioranza, tensione alle stelle 

Longo replica a Bovi e Francese invita a «non cadere nelle provocazioni»

«Alcuni civici hanno perso le corna e vanno trovando i “bovi” da noi». Durissima la controreplica di Valerio Longo a Pino Bovi. E Cecilia Francese predica: «Non si cada nelle provocazioni».
In maggioranza la tensione si taglia con il coltello. A fronteggiarsi, i consiglieri comunali di “Noi con Cecilia” e quelli di Forza Italia, più precisamente i rispettivi capigruppo Bovi e Longo. «Il consigliere Bovi, se ne è capace, dovrebbe utilizzare il tempo per fare proposte e per ragionare in termini politici», tuona il forzista all’indomani della diffusione di un documento, sottoscritto dal nefrologo e da Stefano Romano, Ada Caso, Rossella Speranza e Elda Morini, nel quale si denunciava un tentativo degli azzurri di infangare il primo gruppo di maggioranza. «In dodici mesi - aggiunge Longo - Bovi s’è distinto unicamente per aver fatto interdizione nei confronti di coloro che fanno proposte, facendo da sponda ai pseudo giustizialisti del web».
Parole che sembrano riferirsi a Carlo Zara, presidente dell’associazione “Battipaglia nostra”: Bovi era finito nell’occhio del ciclone per aver inviato all’ex consigliere provinciale lo screenshot di un articolo del nostro quotidiano. «Per il resto - dice ancora il capogruppo forzista - il nulla». E dice che «Fi ribadisce il sostegno al governo Francese nel tentativo di cambiare la città, assumendosi sempre le responsabilità», proseguendo: «Ribadiamo la volontà di portare a termine il programma elettorale, senza tentennamenti e senza il timore di scatenare gli squallidi attacchi di chi fa da megafono a noti personaggi che da vent'anni cercano di condizionare la politica e la libertà di impresa nella nostra città». La conclusione: «Facciamo proposte alla luce del sole, senza utilizzare il metodo di passare notizie sottobanco, come fanno altri».
La sindaca Francese preferisce non intervenire nella polemica e richiama i suoi: «Voglio che sui giornali si parli di politica, di ciò che stiamo facendo per la città, e non di scaramucce che dovrebbero rimanere circoscritte agli incontri di maggioranza». Commentando il documento di Bovi, dice: «Bisogna stare attenti a non cadere nelle provocazioni». E bolla come «scivolone» le dichiarazioni di Domenico Di Giorgio sulla candidatura, ritenuta non valida, di Angelo Cappelli alle provinciali. Mentre Giuseppe Provenza ricorda: «Io la dichiarazione d’indipendenza di Cappelli l’ho legittimata».(c. l.)
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