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Maestra manesca, condanna bis

Confermata la pena di un anno e mezzo: maltrattava i bambini

TRAMONTI. La Corte d’Appello conferma la sentenza di primo grado, e condanna Anna Vitagliano (difesa dall’avvocato Giuseppe Della Monica), la maestra della scuola dell’infanzia di Tramonti, ritenuta colpevole di violenze fisiche e verbali sui suoi piccoli alunni, ad un anno e sei mesi di reclusione, oltre all’interdizione dalla professione al pagamento delle spese processuali.

Disposto, inoltre, il risarcimento dei danni (15mila euro in totale) in favore delle tre parti civili, rappresentante dall’avvocato Luigi D’Uva. I fatti risalgono all’aprile del 2013 quando in base alle indagini, condotte dai carabinieri della Stazione di Tramonti, diretti dal maresciallo Sebastiano Luca D’Aleo, con il coordinamento del pm Cosentino, vennero accertati i comportamenti irriguardosi e violenti della maestra nei confronti dei bimbi.

A far mettere sul chi va là gli inquirenti era stata una segnalazione anonima, che avvertiva come nell’asilo l’insegnante avesse, nei riguardi dei piccoli, una condotta non consona. I carabinieri vollero vederci chiaro e, ottenuto il nullaosta da parte della Procura, per 15 giorni, attraverso delle telecamere, installate nella classe finita sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori, tennero sotto controllo la condotta della maestra. E le immagini confermarono i sospetti.

I video immortalarono la docente mentre terrorizzava gli allievi con la minaccia di castighi fisici, come schiaffi, tirate di capelli, botte in testa con righello e quadernoni. Punizioni che infliggeva, mantenendo una condotta aggressiva e intimidatoria, tale da determinare negli allievi prostrazione e paura. L’asilo era diventato sorta di incubo, e non più il luogo dove apprendere i primi rudimenti scolastici.

(g. d. s.)

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