Madre accusa il fidanzato «Pestata prima di sparire»

Da 100 giorni non si hanno più notizie di Elena, l’uomo sentito dai carabinieri «Mi disse che l’avevano rapita e mi chiese 3mila euro: allora denunciai tutto»

La scomparsa da Campolongo di Elena Corinna Cosolan, la cittadina rumena di cui non si hanno più notizie ormai da 100 giorni, si tinge di giallo: i carabinieri, su delega della Procura, hanno a lungo ascoltato in caserma il suo fidanzato, rientrato dalla Romania alcuni giorni fa. Intanto la mamma della giovane, da Limbiate, dove lavora come badante, quotidianamente si tiene in contatto con i militari dell’Arma per avere notizie della figlia.

«Ho sentito Elena l’ultima volta il 22 luglio, alla 7 di sera - dice piangendo al telefono - Era tornata da lavoro e si stava preparando la colazione per il giorno successivo. Da tre mesi viveva con il suo ragazzo in una casa a Campolongo e lavorava nei campi». Scende nei dettagli la mamma della 28enne rumena, sottolinea particolari tra dolcezza rabbia e disperazione; parla dei panini che Elena si stava preparando, parla anche del fidanzato: «quella sera mia figlia mi ha raccontato di aver litigato con il ragazzo, mi ha detto che erano volate anche le botte – continua la mamma – poi lui era uscito a bere e lei si stava dedicando al pranzo per il giorno successivo. Poi non l’ho sentita più».

Quella del 22 luglio è stata l’ultima volta che Elena ha potuto sentire la voce di sua figlia, dal giorno dopo la 28enne non ha più risposto al telefono, la voce meccanica della segreteria indicava che il cellulare era spento. Per tutta la giornata la badante di Limbiate ha tentato invano di parlare con Elena, un silenzio troppo strano per loro che si sentivano fino a sei volte in un giorno. Per questo la donna ha chiamato il fidanzato: «quando gli ho chiesto di Elena mi ha risposto che neppure lui l’aveva sentita – continua la mamma – mi disse che sarebbe uscito a cercarla e chiedere notizie a qualche conoscente, che non mi dovevo preoccupare. Per giorni gli ho chiesto notizie e mi raccontava sempre storie diverse, che l’avevano rapita, che la tenevano prigioniera, mi ha chiesto 3000 euro. Non mi convinceva: per questo il 5 agosto sono andata dai carabinieri di Limbiate ed ho sporto denuncia per la scomparsa di mia figlia ed ho raccontato quello che mi aveva richiesto il fidanzato».

A due settimane dalla scomparsa di Elena la paura che qualcosa di brutto possa essere accaduto alla figlia spinge la mamma a chiedere l’aiuto dei carabinieri ai quali racconta della lite furibonda tra la figlia ed il fidanzato la sera prima della scomparsa, delle richieste di denaro avanzate dal giovane: «mentre io cercavo mia figlia lui se n’è andato prima a Vibo Valentia e poi in Romania – commenta mamma Elena – è tornato venerdì, l’ho sentito al telefono mi ha detto che era stato dai carabinieri di Battipaglia ed aveva raccontato tutto quello che sapeva. Voglio notizie di mia figlia al più presto altrimenti mi ammazzo», dice piangendo.

Angelica Tafuri

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