Madonna delle Galline, divampa la polemica a Pagani

PAGANI. Conclusi i festeggiamenti in onore della “Madonna delle Galline” non si placano le polemiche che li hanno preceduti tra l’Arciconfraternita e tra il rettore del Santuario don Flaviano Calenda....

PAGANI. Conclusi i festeggiamenti in onore della “Madonna delle Galline” non si placano le polemiche che li hanno preceduti tra l’Arciconfraternita e tra il rettore del Santuario don Flaviano Calenda. Le discussioni sorte tra i principali artefici dei festeggiamenti, partirebbero dall’organizzazione.

Da una parte don Flaviano Calenda, nominato dal Vescono monsignor Giuseppe Giudice come rettore del Santuario “Madonna del Carmine detta delle Galline”, che avrebbe dato vita ad un comitato organizzatore della festa che comprendeva circa 45 membri contro il parere dei membri dell’Arciconfraternita che, da sempre, portano avanti la tradizionale festa conservandone i valori e le usanze.

«Ho voluto dar vita a questo comitato per fare in modo che la festa possa esprimersi al meglio sotto il punto di vista organizzativo – afferma don Flaviano – L’organizzazione messa in piedi dai membri ha evidenziato qualche crepa come dimostra anche il rallentamento della processione dovuto alla bucatura di una ruota del carro che trasporta la Sacra Statua. Ognuno deve fare ciò che gli spetta e forse un comitato organizzativo, allargato anche ad esperti del settore, potrebbe farci migliorare. La festa è dell’intera città non solo dei membri dell’Arciconfraternita». Parole a cui i membri dell’Arciconfraternita rispondono: «Don Flaviano è stato nominato rettore del Santuario e spetta a lui solo la realizzazione del programma religioso mentre a noi spetta l’organizzazione di tutto ciò che concerne la festa». Altro punto di scontro è quello relativo proprio al programma religioso.

Secondo tanti devoti il programma religioso di quest’anno avrebbe istituzionalizzato alcune manifestazione che di religioso hanno ben poco, come il concerto di venerdì sera presso il Santuario e come alcuni “tammorrari” e talent scout che dopo la morte di Franco Tiano avrebbero goduto della sua personalità per farsi legittimare come portatori della tradizione e della cultura legata alla Madonna. Una polemica alla quale don Flaviano risponde: «L’anno prossimo toglieremo la parola religioso dai manifesti in modo da non creare questioni».

La diatriba si sposta anche sui toselli. Se l’Arciconfraternita resta lontana da questo lato della festa, don Flaviano rivendica il suo impegno con i 27 toselli realizzati per i festeggiamenti di quest’anno affinché anche «questi luoghi dove il lato profano della festa è sovrano possano diventare dei luoghi di culto e religiosi».

Aldo Padovano

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