«Ma qui non c’è solo chi entra ed esce dalle patrie galere»

Nelle parole di don Vincenzo Ruggiero la voglia di riscatto unita alla necessità di non dimenticare la gente perbene

NOCERA INFERIORE. Piedimonte non è solo terra di delinquenti, ma anche e soprattutto di persone perbene che lavorano e si impegnano nel sociale. Dopo la retata di ieri sono diverse le voci che si levano in difesa di uno dei quartieri più antichi della città, sicuramente il più popoloso.

Tra i vicoli di via Urbulana, del rione Pietraccetta, piuttosto che nei vari agglomerati popolari di via Cupa del Serio e via Borsellino, vivono centinaia di nocerini che lottano per la progressione del quartiere e di Nocera. Un esempio su tutti è quello di Patrizia Lamberti, ingegnere e ricercatrice universitaria, catechista, esponente di spicco del gruppo Movimentiamoci, presidente del Consiglio del secondo circolo didattico, ma soprattutto “piedimontese” da cinque generazioni. «Sappiamo che ci sono delle difficoltà – afferma l’ingegnere Lamberti – ma ci sono tante famiglie perbene che lavorano e che cercano di costruire qualcosa anche fuori città, mettendo in luce la propria provenienza. Lo facciamo perché non vogliamo tenere pulito solo l’orticello di casa, ma insieme a tanti amici e coetanei vogliamo rendere più salubre l’aria che respiriamo. C’è tanta volontà e la sentiamo soprattutto quando ci sono le difficoltà». Da Lamberti parte un appello ad alzare la testa: «Il pericolo è per tutti, anche per le famiglie perbene, per questo dobbiamo impegnarci a portare ovunque un po’ di luce, a tirare su la testa».

Soprattutto non bisogna lasciarsi cacciare dal quartiere: «Dobbiamo essere presenti, dobbiamo continuare a portare qui le cose buone e non lasciare spazi inutilizzati per chi non opera per il bene. In questo ci devono aiutare anche le Istituzioni». Sulla vicenda, in difesa del territorio, interviene il parroco don Vincenzo Ruggiero: «Come Chiesa noi facciamo il possibile e l’impossibile per richiamare i ragazzi e i giovani. Uno strumento che utilizziamo spesso è quello dell’oratorio, ma i frutti a volte sono pochi. Purtroppo i problemi a Piedimonte sono storia vecchia. Noi siamo disponibili ad ascoltare e ad accogliere chi ci chiede aiuto».

Don Ruggiero aggiunge: «Piedimonte, voglio ribadirlo, non è solo questo, non è solo chi entra o esce dal carcere. Ci sono tante famiglie, gruppi di giovani, che vivono e vogliono continuare a vivere onestamente». Legge il contesto sociale l’assessore all’ecologia Tonia Lanzetta: «C’è un disagio sociale ed economico che nell’ultimo periodo si fa sentire sempre di più, dovuto anche alle carenze lavorative, tanto che queste forme di guadagno illegali diventano più appetibili». Cosa può fare la politica? «Deve avere un ruolo non marginale, ponendo le condizioni affinché situazioni simili non diventino normalità. La politica non può essere assente su questi temi. Il rilancio della città passa anche attraverso questo, anzi, soprattutto da qui». E di esempi ce ne sono in abbondanza, l’oratorio e la parrocchia, ma anche la scuola. Tanti i progetti portati avanti.

Salvatore D’Angelo

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