l’esperto

«Ma la riforma snatura il sistema»

Il professore Fauceglia: «Perderanno la loro funzione mutualistica»

SALERNO. La riforma del sistema bancario del Credito Cooperativo snatura la funzione mutualista delle Bcc che finiranno per diventare delle banche come tutte le altre, perdendo quel legame caratterizzante che hanno sempre avuto con famiglie ed imprese presenti nei territori in cui operano. Questo è, in sintesi, il pensiero del professor Giuseppe Fauceglia, ordinario di Diritto commerciale all'Università di Salerno. «Il Credito cooperativo – spiega – ha sempre risolto al proprio interno i propri problemi grazie alla solidità di sistema. Inoltre ha sempre fronteggiato la crisi di imprese e famiglie nel territorio di competenza spesso abbandonate dal sistema bancario per effetto del restringimento del credito».

Fauceglia è critico verso l’ipotesi fine di dare vita ad un solo gruppo di Bcc e nutre dei dubbi su come verranno gestiti i fondi temporanei. «Come accade in altri paesi europei sarebbe opportuno dare vita a più gruppi bancari. in Germania ad esempio le banche di credito cooperativo hanno una loro individualità e non rientrano nell’ambito della politica di gruppo. Poi sorge spontanea la domanda su come verranno gestiti i fondi temporanei previsti dalla legge 49 del 2016. Con quali modalità viene gestito il cosiddetto fondo Atlantis ? Su questo le Bcc hanno una scarsa incidenza di intervento ed andrebbe riorganizzato il sistema previsto dalla legge».

Per il docente salernitano la riforma annullerà il localismo del credito cooperativo e non prevede strumenti per risolvere la crisi di governance.

«La storia delle Bcc – evidenzia nella sua riflessione – è legata al territorio, al rapporto tra banca e socio; il localismo ha rappresentato il Dna del credito cooperativo e questa riforma nega l’elemento della territorialità. Il Credito cooperativo ha invece una crisi nella governance, ci sono elementi di criticità nella gestione per la mancata previsione di elementi di professionalità per gli amministratori delle Bcc. Questo elemento di criticità doveva essere toccato da una profonda riforma, cosa che invece non è stata fatta».(e.c.)

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